POTENZA – Il Tribunale di Potenza ha condannato a sette anni, con interdizione dal pubblico servizio, un autista del 118 dell’Azienda Sanitaria di Potenza. L’uomo, di 46 anni residente in provincia di Matera, è stato ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di un’infermiera durante un turno di lavoro: lo ha reso noto la Cgil Fp di Potenza che ha sottolineato come la sentenza “metta un punto fermo su una vicenda dolorosa”. I fatti risalgono al mese di febbraio del 2022, quando un’infermiera del 118, di 34 anni, in servizio in una postazione della Val d’Agri, in provincia di Potenza, denunciò il collega autista di ambulanza, che fu arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Le indagini furono condotte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Viggiano (Potenza) dell’Arma, che raccolsero gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo che – secondo quanto ricostruito – “avrebbe molestato pesantemente la donna, che poi sarebb
e stata costretta con la forza, su un lettino, nella postazione sanitaria, a subire un rapporto sessuale”. E, dopo la violenza, l’uomo avrebbe intimato alla collega di non raccontare a nessuno quello che era successo. “Questa storia – hanno scritto in una nota la segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, Giuliana Scarano, e la segretaria Fp Cgil di Potenza, Nadia Guglielmi – è una pagina nera che rischia, in maniera errata, di macchiare l’immagine di operatori al servizio della salute pubblica, ogni giorno impegnati per salvaguardare le cure e l’integrità fisica e psicologica della popolazione. Una ferita profonda che ha bisogno, per essere curata, di un cambio di passo culturale, ma che esige, interventi decisi e concreti atti a tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
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