“L’ Albania non è la ventunesima regione d’Italia, è la seconda in ordine alfabetico”. Nelle parole riportate dal Console Generale della Repubblica d’Albania a Bari, Artan Vasjari, in occasione della sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra le Camere di Commercio di Brindisi e Valona, documento firmato nell’ente camerale brindisino dal commissario Antonio D’Amore e dal presidente Arben Breshani, c’è la sintesi perfetta di quelli che sono i rapporti fra due Paesi e due città che, per fatti storici ben noti, si sono incontrati per la prima volta più di trent’anni fa a Brindisi, che aprì porte e cuore per accogliere quel popolo in fuga capace nel tempo di costruire il suo riscatto. Oggi è un’altra storia ma, proprio in virtù di quello che è stato, i rapporti sono più intensi che mai e la voglia di “stringersi” ancora di più è tanta.
Le due Camere di Commercio appartengono alla stessa macro regione, quella Adriatico- Jonica, e si riconoscono negli obiettivi che l’Unione Europea persegue nell’area geografica di riferimento. Circostanza, questa, che di certo faciliterà l’intensificazione delle relazioni economiche e dei conseguenti investimenti nei territori di due Paesi che “parlano la stessa lingua” e viaggiano nella stessa direzione. Oggi l’Albania vive un boom economico soprattutto in due settori trainanti come il turismo, il cui flusso estivo è stato impressionante, inimmaginabile fino a qualche anno fa, e l’edilizia. Una situazione che ha reso appetibile il Paese delle Aquile diventato ambita meta di vacanza anche per tanti brindisini che l’hanno scelta per trascorrere le ferie e che si aggiungono a chi, negli anni, si è già trasferito dall’altra parte dell’Adriatico per motivi di studio o di lavoro. Una sorta di controesodo insomma. Ma l’Albania non è un competitor dell’Italia e della Puglia, come è stato chiarito nel corso dell’incontro al quale hanno partecipato anche membri dell’ufficio di presidenza della Camera di Commercio di Valona oltre ai referenti delle associazioni di categoria di Brindisi. l’Albania e Brindisi, nello specifico, sono complementari, lo sono state anche quando la politica non aveva colto l’importanza delle loro affinità. Per Brindisi e per Valona questo protocollo d’intesa è un punto di partenza per favorire l’organizzazione di missioni, incontri bilaterali, formazione di addetti ai lavori, per partecipare insieme ai bandi comunitari, per far crescere le rispettive economie (puntando su edilizia, blue economy, turismo, pesca, innovazione e digitalizzazione, ambiente e green economy, industria manifatturiera e artigianato).
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