Avrebbero aiutato a ottenere l’indennità mensile di disoccupazione attestando assunzioni mai avvenute. Un consulente del lavoro e il rappresentante legale di un patronato, entrambi di Barletta, sono stati raggiunti da una misura di interdizione della durata di un anno nell’ambito di una indagine eseguita dai finanzieri della compagnia di Andria.
Gli accertamenti, durati quasi un anno e coordinati dalla Procura di Trani, hanno portato alla iscrizione nel registro degli indagati di 9 persone e al sequestro di beni per un valore complessivo di 63mila euro pari al profitto “indebitamente accumulato” dai due professionisti che rispondono di truffa ai danni dell’Inps.
I controlli della Guardia di Finanza sono partiti da una segnalazione arrivata all’Istituto di previdenza che aveva notato anomalie in alcune richieste relative alla Naspi, l’assicurazione sociale per l’impiego, inoltrate da parte di una ditta gestita da cittadini di nazionalità cinese.
Irregolarità che i finanzieri hanno accertato: è emerso che i due professionisti avrebbero offerto, in cambio di denaro, il loro aiuto nel perfezionamento della procedura finalizzata al conseguimento della Naspi attestando non solo false assunzioni di operai, ma dando anche suggerimenti su come comportarsi in caso di controlli o ispezioni da parte del personale dell’Inps.
È stato accertato dagli inquirenti che i “falsi dipendenti” assunti dall’impresa cinese “prestavano la loro attività lavorativa totalmente in nero per altre società”. Sono sette per persone che hanno indebitamente percepito la Naspi, mentre è al vaglio dei finanzieri la posizione fiscale dei due professionisti con l’obiettivo di tassare i proventi illecitamente ottenuti e non dichiarati. Le società di consulenza coinvolte invece, sono state sanzionate.
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