L’emergenza caldo mette a dura prova soprattutto i lavoratori esposti al sole, soggetti a numerosi stress da calore. Dopo le linee d’azione predisposte dal Governo con il decreto ministeriale che introduce la possibilità di interventi di cassa integrazione, ora arriva l’iniziativa del Comune di Taranto che dopo le sollecitazioni della FILLEA CGIL territoriale decide di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori emanando una ordinanza (la n. 25 del 28 luglio 2023) che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, con efficacia immediata e sino a tutto il 31 agosto.
Abbiamo chiesto a livello nazionale un adeguamento complessivo della materia sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro (DLGS 81/08), ma contemporaneamente ci siamo mossi a livello locale e l’ iniziativa del Comune di Taranto è lodevole perché risponde pienamente ai nostri appelli – spiega il segretario della FILLEA CGIL di Taranto, Francesco Bardinella, che proprio nei giorni scorsi aveva sensibilizzato il sindaco Rinaldo Melucci circa un immediato intervento per la tutela della salute delle migliaia di lavoratori edili su ponteggi e cantieri esposti alla calura di questi giorni.
Appello che la FILLEA tarantina aveva lanciato anche nei confronti delle imprese chiamate a mettere in atto tutele più estese, ma anche a rimodulare orari e carichi di lavoro tranmite specifici accordi con le RSU e le organizzazioni sindacali territoriali.
Le centinaia di cantieri cittadini sono stati in questi giorni roghi a cielo aperto – continua Bardinella – e l’ordinanza emessa dal Comune di Taranto, va nella direzione giusta: protegge i lavoratori ma previene anche possibili incidenti sul lavoro.
Plauso all’iniziativa del Comune di Taranto viene espresso anche dal segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo.
L’ordinanza è un chiaro esempio di sinergia tra istituzione e mondo del lavoro e speriamo venga emulata anche da altri territorio – dice D’Arcangelo. A tal proposito in queste ore la segreteria confederale e le categorie che rappresentano i lavoratori a rischio stanno inviando lettere di sollecitazioni a tutti i sindaci della provincia di Taranto.
La mappa del rischio non riguarda solo il comune capoluogo, ma anche molti territori in cui ad esempio è intensa l’attività nei campi o nelle aree balneari – spiega ancora il segretario della CGIL di Taranto – ci auguriamo identiche sensibilità e assunzioni di responsabilità.
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