Bisognerà aspettare i prossimi giorni per avere una stima precisa dei danni provocati dagli incendi in Puglia dove sono andati in fumo circa 1.400 ettari tra macchia mediterranea, bosco e pascoli, 600 dei quali solo ieri nelle province di Foggia e Lecce.
In base alle stime di Coldiretti, però, si può già calcolare un danno di circa 14 milioni. L’associazione ipotizza una spesa a carico di ogni cittadino di oltre diecimila euro a ettaro “fra spese immediate per spegnimento e bonifica, e quelle a lungo termine per la ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici”. Ed evidenzia che “per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con ripercussioni su ambiente, economia, lavoro e turismo”.
Le amministrazioni comunali sono ancora alle prese con lo spegnimento dei focolai faticano anche a quantificare le porzioni di territorio divorato dalle fiamme, ma è evidente che occorreranno “ingenti risorse”, si evidenzia dalle aree più colpite tra cui l’alta Murgia, in provincia di Bari; il Foggiano e il Salento. In queste zone sono oltre 1.300 gli ettari bruciati dagli incendi.
Nel parco nazionale dell’alta Murgia sono dieci gli incendi boschivi che si sono verificati dall’inizio di luglio per un totale di 670 ettari distrutti. Nella provincia di Foggia e nella marina di San Cataldo, a pochi chilometri da Lecce, ieri le fiamme hanno mandato in fumo circa 600 ettari (più di 500 nel Foggiano e oltre 60 in Salento). Alcune decine di ettari, poi, sono stati avvolti dalle fiamme anche nelle province di Brindisi, Taranto e Barletta-Andria-Trani.
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