L’Amministrazione comunale, con il sindaco Domenico Bennardi, esprime solidarietà e vicinanza allo studente bolognese di origini egiziane Patrick Zaki, cittadino onorario di Matera, arrestato martedì 18 luglio per un’assurda condanna a tre anni di reclusione, inflittagli dal tribunale egiziano di Mansura.
L’attivista egiziano era stato incarcerato il 7 febbraio 2020, quando era studente del master europeo in studi di genere “Gemma” dell’università di Bologna. Poi era stato liberato (ma non assolto), dopo quasi due anni, l’8 dicembre 2021. Da quel momento, un’infinita serie di rinvii dell’udienza che avrebbe dovuto decidere se condannarlo o meno. La pronuncia è arrivata per la presunta diffusione di notizie false in un suo articolo, con ipotesi di reato che vanno dall’istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e gestione di un account social che punterebbe a minare la sicurezza pubblica.
Avendo già scontato 22 mesi di prigionia con minacce, tortura e violenza, Zaki dovrà restare in cella altri 14 mesi. “Vogliamo manifestare ancora una volta sostegno e affetto a Patrick – commentano il sindaco Bennardi e l’assessore ai Diritti umani Maria Pistone -. Continueremo a portare avanti questa battaglia, continueremo a scendere in piazza per lui se necessario. Chiediamo al governo italiano di esprimere pubblicamente la propria indignazione rispetto alla sentenza di condanna di Patrick, con il ritiro dei nostri ambasciatori in Egitto. È tempo che la politica nazionale dia un segnale forte, determinante e risoluto su questa assurda vicenda”.
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