Da sinistra: Beatrice Rana, Stephen Waarts e Ludovica Rana

Lecce. Al via Classiche Forme, festival internazionale musica da camera

Al via lunedì 17 luglio la settima edizione di Classiche Forme, Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana. Fino alla prossima domenica, 23 luglio, sette serate con le star internazionali della musica da camera, per una settimana di grandi concerti, dal tramonto ai Notturni, in luoghi iconici della città di Lecce e, per la prima volta quest’anno, di altri tre comuni della provincia leccese, Supersano, Galatina e Casarano, sempre portando la grande musica nei contesti d’arte e nella campagna salentina, tra memorie d’infanzia, eccellenze storiche e tradizioni.

Accanto alla direttrice artistica, alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione nel libero spirito del festival: si parte proprio domani, 17 luglio, con la star del violino Stephen Waarts, protagonista della serata insieme alla violoncellista Ludovica Rana e alla stessa Beatrice.

Il giorno successivo, martedì 18 luglio, sarà la volta dei due violoncellisti italiani più celebri nel mondo, Mario Brunello e Giovanni Sollima, per un raro duo. Poi la compagine dei giovani talenti dello strumento, come l’enfant prodige lettone Tim Posner, i giovanissimi virtuosi del violino Tim Crawford, Timothy Ridout, BBC New Generation Artist 2019, che con Posner saranno al Festival anche come Tyeber Trio; ancora, il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, il soprano Rosa Feola, presenza costante dei migliori palchi d’opera del mondo, con la quale a Classiche Forme ritorna straordinariamente la vocalità; il fresco talento dei Marmen String Quartet, tra i quartetti più sorprendenti e ricercati della nuova generazione, e il mezzosoprano specializzato in teatro musicale Chiara Osella.

Poi, la violinista Maja Avramovic, il violista Giuseppe Russo Rossi, il contrabbassista Giorgio Magistroni, il pianista Massimo Spada, il clarinettista Kevin Spagnolo, il percussionista Francesco Muraca. Ma ad abbassare ulteriormente l’età media del dream team di Beatrice Rana e di quello che si può definire senza dubbio il festival più giovane d’Europa, ci saranno anche alcuni dei migliori talenti emergenti tra cui quelli provenienti da scuole di assoluta eccellenza come l’Accademia di Santa Cecilia-Alta Formazione, la Scuola di Musica di Fiesole e Avos ProjectScuola Internazionale di Musica di Roma.

L’IMPAGINATO DEL FESTIVAL – le prime due giornate

Anche quest’anno sarà un’intera settimana di musica all’aperto dal vivo, con un programma ricercato e denso di particolarità, ma soprattutto, come dice Beatrice Rana, “che ci farà ascoltare musiche bellissime” (programma completo su https://www.classicheforme.com/2023/stagioni/edizione-2023/).

LUNEDÌ 17 LUGLIO. LECCE. CONCERTO INAUGURALE E NOTTURNO

Il Festival si apre con il Concerto Inaugurale, come sempre ospitato nel Chiostro del Rettorato di Lecce (Piazza Tancredi, 7), lunedì 17 luglio alle ore 21.00.

Protagonisti Beatrice Rana al pianoforte, Ludovica Rana al violoncello e Stephen Waarts al violino. 

Si parte con un impaginato di grande interesse: la proposizione del Respighi cameristico, con la splendida Sonata per violino e pianoforte P 110 che rievoca il milieu culturale ed artistico della permanenza russa, a Sanpietroburgo, del compositore all’inizio della sua carriera.

Il Festival, nell’articolazione della programmazione, avrà un continuo sguardo alla cultura russa di Rachmaninoff – di cui si celebra il 150 anniversario della nascita – e a quella schiera di artisti che, in qualche modo, sono stati a lui vicini o che hanno influito alla sua formazione. E’ il caso del compositore Anton Arensky, professore al Conservatorio di Mosca di Sergej Rachmaninov, di cui sarà proposto il Trio n° 1 per pianoforte e archi; un brano che risente indubbiamente della concezione double-face in cui a un impianto armonico disteso (soprattutto nei primi due tempi), pullulante di richiami romantici resi dinamicamente dal pianoforte e appassionatamente dai due strumenti ad arco, si contrappongono momenti di grande profondità malinconica e meditativa in cui le nervature tardoromantiche vengono sostituite da ripiegamenti squisitamente decadentisti.

La prima giornata del festival proseguirà con il primo appuntamento della serie Notturno, questa volta sulla terrazza di Palazzo Maresgallo, dimora storica, gioiello architettonico cinquecentesco, situato nel cuore del centro storico di Lecce. Il rooftop che accoglie l’evento sovrasta la città e regala incantevoli vedute. “Jota” il titolo del concerto, con il Duo Piccotti-Ciampa. Il violoncello di Erika Piccotti e la chitarra di Gian Marco Ciampa si fondono per esplorare le molteplici sfaccettature del repertorio che nasce dall’unione tra la musica popolare latino-americana e la musica colta europea: un viaggio dal folklore spagnolo al tango popolare sudamericano attraverso le opere di alcuni dei compositori più rappresentativi del Novecento come De Falla, Piazzolla e Albeniz. Gli arrangiamenti e le trascrizioni per questa formazione sono curati da un giovane ma già affermato compositore italiano: Simone Cardini, vincitore di numerosi premi internazionali.

MARTEDÌ 18 LUGLIO. SUPERSANO. SOLLIMA E BRUNELLO A LE STANZIE CON SUITE ITALIENNE

Il giorno successivo, martedì 18 luglio, Classiche Forme proseguirà con l’ormai consueto appuntamento a Masseria Le Stanzie di Supersano, una delle più antiche masserie salentine, vero e proprio luogo di culto della civiltà contadina e delle sue antiche tradizioni. Ha frutteti, uliveti, vigneti, orto con produzione di ortaggi stagionali, allevamenti di bovini e ovini. Si articola tra ampie e piccole stanze, corti, pergolati, aie, granai, forni in pietra e meravigliosi frantoi ipogei. Qui andrà in scena Suite Italienne, il progetto di Mario Brunello e Giovanni Sollima. Attraverso un repertorio con il magico supporto del violoncello, ci accompagnano in un viaggio tra epoche che dialogano e si confondono.

ll titolo Suite Italienne rimanda a un famoso brano di Stravinskij, ma rivendica anche la forza tutta italiana di questo eccezionale duo musicale.

Una rara opportunità di ascoltare nella stessa serata due straordinari violoncellisti che uniscono le loro abilità in un programma dalle molte, interessanti, sfaccettature: si spazia da Verdi ai Queen, senza dimenticare un tuffo nel barocco con Bach, riuscendo a soddisfare ogni gusto musicale.

Temperamenti e caratteri diversi, ma complementari: il duo è un mix esplosivo che unisce la curiosità mediterranea e solare di Giovanni Sollima – compositore e infaticabile ricercatore di musiche e di autori oggi desueti da recuperare a nuovi fasti concertistici – al carattere più riflessivo di Mario Brunello, tenace testimone del repertorio antico, amante dell’introspezione e della montagna.

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