BRINDISI – Niente parti sotto la 34esima settimana, attivazione delle procedure di trasporto STAM e STEN verso l’ Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, e spostamento dei ginecologi superstiti del reparto di Ostetricia del Camberlingo portati di peso al Perrino. Salvo esigenze organizzative diverse, s’intende.
Di più: con il pensionamento di Fulvio Moramarco, la gestione della Pediatria passa per ora nelle mani, sapienti ma sempre e solo due, di Biagio De Mitri, responsabile a Francavilla Fontana, con un ulteriore depotenziamento per il Camberlingo chiamato, inevitabilmente, al sacrificio di medici e numero di ricoveri a fronte alla carenza di medici dell’Utin. Sembra aggravarsi la prognosi per la sanità pubblica in provincia di Brindisi: mentre si attende, entro luglio, la nomina del nuovo direttore della Asl da mesi commissariata, ecco che viene messa nero su bianco la strategia, evidentemente emergenziale, per superare l’assenza ormai cronica di medici.
Sanità malata, il sacrificio del Camberlingo
A pagare maggiormente, ancora una volta, è il Dario Camberlingo. Ricoveri e nascite furono sospesi ad aprile per l’impossibilità oggettiva riscontrata dal commissario Giovanni Gorgoni di coprire i turni H24 che il reparto richiede per legge. Ad oggi, i medici sono addirittura diminuiti e, come spiega una nota del Dipartimento Regionale in risposta alle richieste della stessa azienda sanitaria provinciale, sono ora chiamati a coprire, almeno per il periodo estivo, le deficienze riscontrate, anche a causa delle ferie estive, in quel di Brindisi dove la situazione non sembra essere certo migliore.
“Al fine di consentire la corretta presa in carico delle pazienti e garantire la gestione del percorso nascita, preso atto della carenza di personale, si suggerisce – si legge nella nota del dipartimento promozione della salute – di porre in essere azioni volte a limitare il trattamento di gravidanze al di sotto della trentaquattresima settimana e ad attivare le procedure di trasporto STAM e STEN verso l’ Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Pertanto, al fine di garantire la continuità assistenziale e l’eventuale attivazione dello STAM è necessario che i ginecologi in servizio presso il Presidio Ospedaliero di Francavilla Fontana effettuino i turni presso l’ U.O. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. “Perrino” di Brindisi, compatibilmente con le esigenze organizzative”. Amen.
D’altro canto, lo stesso Dipartimento guidato dal direttore Vito Montanaro, suggerisce alla Asl messapica “di formalizzare il percorso assistenziale relativo al Sistema di Trasporto Assistito Materno (STAM) e al Sistema di Trasporto in Emergenza del Neonato (STEN) con la ASL di Lecce”. Più che una notizia, è una presa d’atto.
Sanità malata, i guai di Pediatria
I problemi si estendono anche alla Pediatria. Meglio, alle Pediatrie. Ancora una volta, a pagare è il “piccolo” Camberlingo. Il pensionamento del primario del reparto del Perrino ha evidenziato una criticità già presente, quella della carenza di medici, che ora rischia di esplodere cause delle defezioni nell’Utin.
Il Dipartimento Regionale, infatti, “chiede di garantire il coordinamento delle attività tra le due strutture ospedaliere Perrino di Brindisi e Francavilla Fontana, con particolare riferimento all’UTIN e alle due Unità Operative di Pediatria, per il tramite dei Dirigenti medici responsabili del Perrino di Brindisi”.
A coordinare sarà il “francavillese” Biagio De Mitri, con la copertura dei turni del Reparto messapico garantita grazie alle unità prese del Camberlingo. Una sorta di reazione a catena, innescata sempre dalla grave carenza di medici, che mette a dura prova la tenuta del servizio nell’ospedale francavillese. Sempre più svuotato di medici, competenze e, a questo punto, di servizi. In un silenzio che, al netto di qualche cinguettio poco incisivo e fuori luogo da parte degli esponenti politici vicini al governo regionale, è sempre più assordante.
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