Caroppo:” Chiesto ad Anas incontro per limiti di velocità più giusti su statali”

“La sicurezza degli automobilisti passa inevitabilmente dalla sicurezza delle strade e dalle loro condizioni di viabilità che devono agevolare le esigenze di guida, non ostacolarle. Per questo motivo, ho chiesto formalmente ad ANAS un incontro per valutare la riclassificazione in strade extraurbane principali di tre strade statali che i salentini percorrono ogni giorno”. Ad annunciarlo è il deputato Andrea Caroppo, Capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti alla Camera dei deputati. “Parliamo, in particolare, di tre segmenti: il tratto finale della SS16 Adriatica Lecce-Maglie-Otranto, la più lunga strada statale della rete italiana, la SS 101 Lecce-Gallipoli, e la Via Appia SS7 nel tratto Taranto – Brindisi. Queste importanti arterie, infatti, nonostante la loro grande rilevanza per la viabilità regionale e nazionale, – prosegue – sono classificate come strade extraurbane secondarie, pur avendo sostanzialmente le caratteristiche di strada extraurbana principale com’è la Lecce-Brindisi, in cui il limite massimo di velocità è di 110 km/h così come previsto dal Codice della Strada. In corrispondenza di queste tre porzioni di strada, invece, la velocità massima imposta è di 90 km/h. Un limite che ritengo inadeguato – continua il deputato – perché troppo basso rispetto alle caratteristiche di quei tratti stradali, che costringe gli automobilisti a rallentamenti repentini, spesso in prossimità dei dispositivi di rilevamento di velocità, creando così situazioni di pericolo oltre che disagi come l’irrogazione di multe salate per eccesso di velocità. Sono convinto, invece, che quando i limiti imposti sono giusti, ragionevoli e proporzionati, i cittadini li rispettano naturalmente, senza alcun problema. Chiederò, pertanto, ad ANAS di procedere alla riclassificazione e, se necessario, di programmare tutti gli interventi di adeguamento per conseguire tale risultato, tra i quali la messa in sicurezza di alcune intersezioni a raso e l’eliminazione degli accessi diretti da proprietà private che rappresentano un fortissimo pericolo per la sicurezza degli automobilisti”, conclude Andrea Caroppo.

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