Le ragioni di questo secondo ritorno a Molfetta, nel club di Nicola Solimini, di Giovanni Gesmundo «vanno trovate nell’attaccamento verso la mia città e in particolare verso la collaborazione a cui, da sempre, i due sodalizi Pallacanestro e Ballers hanno dato vita».
In questa frase c’è tutto quello che serve per capire cosa ha davvero spinto il coach molfettese, 46 anni il prossimo 7 agosto, a vestire nuovamente i colori di un club – a Molfetta c’era già stato, nel 2021/22, in serie B, e prima ancora dal 2011 sino al 2014 – che si prepara a disputare il prossimo campionato di serie C unica.
Il suo curriculum, nonostante l’età, è sconfinato: allenatore nazionale, formatore regionale del comitato nazionale allenatore, istruttore minibasket, ex responsabile tecnico territoriale della Fip Puglia e co-proprietario e fondatore dei Molfetta Ballers. «La mia presenza – le parole di Gesmundo – spero dia una marcia in più a questo progetto comune».
Non solo Molfetta, dove ha guidato la Fulgor in serie D e la Nuova Pallacanestro Molfetta, ottenendo una promozione in serie B e la salvezza la stagione seguente. Nella sua carriera, Gesmundo ha anche guidato per due anni l’Olimpica Cerignola nel torneo di serie C Silver, prima dell’esperienza a Vasto culminata, nel 2018/19, con la vittoria del campionato di serie C Silver Abruzzo. Nella stagione 2019/2020, il ritorno in Puglia, dove è stato il coach del Basket Corato in serie B, prima dell’esperienza sulla panchina del Basket Castellaneta, in serie C Gold.
Adesso il ritorno a Molfetta dove, evidentemente, è rimastovivo il ricordo del valore del tecnico e dell’uomo in una storica piazza, in cui, si vive già un clima di rinnovato entusiasmo: «Del mercato – dice il coach – la priorità è quella di costruire un roster di persone, prima ancora che giocatori, in cui i tifosi possano identificarsi».
Gesmundo, dunque, torna a Molfetta, dove è stato felice,dove è uno dei fondatori e guida tecnica dei Ballers, società satellite di basket giovanile con circa 300 iscritti e dove ci si prepara per l’esordio nel prossimo campionato di serie C unica: «Sarà un campionato molto competitivo – avverte il neo allenatore biancorosso -, reso ancora più ostico dall’elevato numero di retrocessioni e anche dalla qualità dei roster che molte squadre storiche sono abituate ad allestire».
La sua, però, dovrà apprendere il suo basket, quello che insegna già ai più piccoli con il progetto Ballers. L’occasione è alle porte, Gesmundo è pronto a ripartire con un rinnovato entusiasmo: «Se non lo fossi – sorride – sarebbe un gran problema visto che il basket è la mia professione, la mia passione e un caposaldo della mia vita da quando avevo 7 anni, prima da giocatore e poi da allenatore. La speranza – conclude – è di riuscire a costruire un gruppo tecnico e umano, coeso e collaborativo. Cercando, magari, di far passare anche valori extra cestistici a me molto cari».
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