A 68 anni, all’ospedale Gemelli di Roma è morto Vincenzo D’Amico, uno degli eroi dello scudetto della Lazio del 1974, campione d’Italia a 19 anni. Lo scorso maggio rivelò di avere un tumore, contro cui ha lottato per due anni fino a oggi, sabato 1° luglio.
Nato a Latina nel 1954, arrivò nella Lazio nel 1970 dopo aver mosso i primi passi nel Cos Latina e nell’Almas Roma. Alla Lazio è rimasto per 15 anni, tranne per una breve parentesi al Torino (1980-1981). Una stagione dopo tornò in biancoceleste in Serie B. Nel 1986 passò alla Ternana, in Serie C2: con gli umbri giocò da capitano le sue due ultime stagioni conquistando una promozione.
Centrocampista dalle doti offensive, in carriera ha totalizzato complessivamente 227 presenze e 26 reti in Serie A e 75 presenze e 15 reti in Serie B.
Dopo il ritiro ha iniziato la carriera di commentatore sportivo in varie emittenti locali fino a 1999 quando passò alla Rai: partecipò a diverse trasmissioni tra cui Stadio Sprint, La grande giostra del gol (su RAI International), 90º minuto e Maxinho do Brazil. Intervenne nel programma televisivo Goal di Notte, in onda su T9, e varie volte come opinionista nelle programmazioni radiofoniche delle radio romane: Radiosei e Radio Incontro Olympia.
Il suo nome alla Lazio è legato alla vittoria con il Catanzaro nella stagione delle scommesse e per la tripletta con il Varese (3-2) che evitò la retrocessione della Lazio, che era sotto di due gol. Rifiutò le avances della Roma ripetendo più volte al presidente Viola: “Presidente, io sto alla Lazio”.
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