L’incontro in Regione Puglia tra i rappresentanti del Ministero del lavoro, Acciaierie d’Italia e sindacati per la cassa integrazione straordinaria in deroga per le imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa (che interessa 2500 lavoratori dello stabilimento siderurgico di Taranto) è terminato con un rinvio della procedura in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge approvato il 15 giugno scorso.
Lo riferiscono in una nota congiunta Roberto D’Andrea, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom Cgil, e Francesco Brigati, segretario generale Fiom Cgil di Taranto, spiegando che “durante l’incontro è emerso che la stessa procedura di cassa integrazione potrebbe subire una voltura sulla base del decreto legge, approvato lo scorso 15 giugno, in cui si fa riferimento alle aziende con più di 1.000 dipendenti, per le aziende di interesse strategico e interessate da complesse riorganizzazioni che non sono riuscite a dare completa attuazione alle procedure che garantiscono la cassa integrazione straordinaria”.
Secondo i due sindacalisti il decreto “non risolve quanto chiesto dalla Fiom Cgil in merito alla gestione unilaterale dell’ammortizzatore sociale da parte dell’attuale management, dei futuri assetti societari, del rilancio produttivo dello stabilimento siderurgico e della prospettiva occupazionale, industriale ed ambientale”. “È del tutto evidente che in assenza del cambio dell’attuale management e di un ingresso in maggioranza nel capitale sociale di Acciaierie D’Italia da parte di Invitalia non si possa garantire una transizione ecologica, produttiva e sociale”, concludono.
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