Arriva l’atteso bando del Ministero della Cultura per i direttori di 10 dei principali musei italiani, con alcune sostanziali novità. Via libera agli italiani e anche agli stranieri ma non a tutti come nel 2015: questa volta solo se cittadini ”di uno stato membro dell’Unione europea”. In più dovranno conoscere la lingua inglese e, per quanto riguarda gli stranieri, anche quella italiana ”di livello almeno B2”.
Altra specifica è che non dovranno ”aver superato alla data della presentazione della domanda il limite anagrafico per la permanenza in servizi previsto dall’ordinamento italiano”, dove s’intende il limite in vigore per la pubblica amministrazione.
La selezione pubblica si riferisce a 10 posizioni nei musei, restano fuori i Musei Reali di Torino e il Mann che diventano di prima fascia e ci sarà a breve un nuovo bando. Si punta alla ricerca di figure per musei top come la Pinacoteca di Brera, del Museo e Real Bosco di Capodimonte, delle Gallerie degli Uffizi, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Mentre quali uffici di livello dirigenziale non generale sono compresi nel bando anche le Gallerie Estensi, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, le Gallerie Nazionali di Arte Antica, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo Nazionale d’Abruzzo. L’incarico durerà sempre 4 anni ma non potrà essere rinnovato per più di due volte. Però i direttori che hanno già avuto due mandati si possono candidare ”per una sede diversa da quella precedentemente o attualmente ricoperta”.
Sono alla scadenza del secondo mandato ad esempio Eike Schmidt agli Uffizi, Paola D’Agostino del Bargello e Marco Pierini della Galleria Nazionale dell’Umbria: potranno fare domanda per un altro museo ma non per quello che hanno diretto per due mandati. Nessuna possibilità invece, ad esempio, per James Bradburne, che ha guidato per due mandati Brera, in quanto nato in Canada e cittadino britannico, non potrà essere rinnovato nè fare domanda altrove.
Le domande devono essere presentate entro le 12 ore italiana del 14 luglio, il colloquio avrà luogo nel mese di ottobre nella sede del ministero e entro il 15 novembre saranno concluse le procedure. A scegliere i nuovi direttori sarà una commissione di 5 esperti che inizierà a lavorare velocemente, entro 15 giorni dalla data del decreto di nomina, prima erano 30 giorni. Conclusione dei lavori prevista il 15 novembre e una eventuale proroga non potrà superare i 90 giorni. Nel 2015 ci fu una prima proroga proprio di 90 giorni per la selezione resa necessaria dall’enorme quantità di domande: furono 1200 per l’allora disponibilità di 20 musei.
La commissione formerà una terna di candidati per ogni istituto che sarà sottoposta al giudizio finale del ministro per quelli di primo piano e del direttore generale dei musei per il secondo caso. Aumenta anche il compenso rispetto al bando del 2015 da 145mila euro a 149mila per i direttori di livello dirigenziale generale, mentre per i direttori di livello dirigenziale non generale sale da 78mila a 83mila.
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