Nel pomeriggio di ieri, nel capoluogo salentino, gli agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto uno dei presunti responsabili di una truffa in danno di una persona anziana.
Il fenomeno, dopo un periodo di parziale eclissi dovuto all’incessante azione di magistratura e forze dell’ordine, è tornato di recente alla ribalta. Diversi sono stati, nelle ultime settimane, i colpi messi a segno, in tutto il paese, da malviventi senza scrupoli che, prendendo di mira vittime anziane, spesso sole in casa, e facendo leva sugli affetti familiari, estorcono loro denaro e gioielli di valore convincendole che, solo pagando, salveranno i propri cari da un male ingiusto.
Alle ignare vittime viene paventata, generalmente tramite una telefonata – durante la quale il malvivente si spaccia per un Avvocato o un appartenente alla Polizia di Stato od all’Arma dei Carabinieri -, una grave difficoltà in cui è incorso un parente stretto (il figlio od il nipote) e che l’unica soluzione per porre rimedio all’emergenza in cui il “caro” si trova è quella di pagare immediatamente ingenti somme di denaro.
L’allarme sociale ha indotto, da tempo, il Questore della provincia di Lecce ad intensificare l’attività di prevenzione, oltre a quella investigativa, sul fenomeno, particolarmente sentito dalle fasce più deboli della popolazione residente.
Ieri i primi frutti del piano di sicurezza predisposto ed attuato dalle forze di Polizia in campo.
L’allarme è scattato poco dopo le 15.30, allorquando alcuni cittadini hanno segnalato sul 113 la presenza di un’auto sospetta, in una zona centrale della città, con a bordo due uomini.
È immediatamente entrato in azione il piano di controllo predisposto, che ha riguardato non solo il centro cittadino ma anche le principali arterie stradali che dal Salento immettono nel capoluogo di provincia ed i comuni limitrofi. Così, in breve tempo, l’autovettura sospetta è stata individuata e seguita. Gli investigatori, ben mimetizzati, hanno poi notato uno dei due occupanti scendere dal mezzo, calzare una mascherina chirurgica ed un cappello con visiera; effettuare alcune telefonate, percorrere un breve tratto di marciapiede ed infine stazionare innanzi all’abitazione presa di mira, ove poco dopo si è introdotto. Quando ne è fuoriuscito è scattato il blitz della Squadra mobile. Accortosi della presenza degli agenti, il sospetto ha tentato la fuga ma è stato raggiunto e bloccato, nonostante ha opposto una strenua resistenza.
Il veicolo, con a bordo il presunto complice, ha invece guadagnato la fuga, cercando finanche di investire gli agenti che si erano nel frattempo posizionati dinanzi all’autovettura. Solo la prontezza di riflessi dei poliziotti ha evitato conseguenze più gravi. I due operatori hanno infatti riportato solo qualche contusione e delle escoriazioni.
La refurtiva, circa 4900,00 in contanti, è stata recuperata e restituita all’anziana vittima.
Ascoltata dai detective della Sezione specializzata della Squadra mobile, la donna ha raccontato di aver ricevuto, poco prima, una telefonata da parte di un soggetto maschile che si è presentato come un Avvocato, incaricato dal proprio figlio – residente in un’altra città – di farsi consegnare la somma di 5000,00 euro, necessarie alla sua difesa legale per essere in quello stesso momento in stato di arresto per aver provocato un incidente stradale, con gravi lesioni ad una donna.
Somma che la ignara vittima aveva consegnato nelle mani di colui che si era presentato presso la sua abitazione mandato dall’avvocato che l’aveva contattata.
Acquisiti gravi elementi indiziari, ed informato il Sostituto Procuratore di turno, il soggetto fermato, un giovane di origini campane di 20 anni, è stato dichiarato in arresto e tradotto in carcere, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria per la valutazione delle responsabilità contestate. Sono in corso le attività investigative e di ricerca del presunto complice.
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