FRANCAVILLA FONTANA -La droga, quella rinvenuta e sequestrata durante le indagini. Gli smartphone, quelli in uso agli indagati fino al momento degli arresti dello scorso lunedì, quando il 18enne Luigi Borracino e il 21enne Cristian Candita sono stati condotti nel carcere di Brindisi dai carabinieri come ordinanza comanda. Il sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, titolare del fascicolo sull’omicidio di Paolo Stasi condiviso con la Procura dei minorenni di Lecce, nel nominare i consulenti informatici e tossicologici, ha disposto l’accertamento tecnico irripetibile sulle sostanze stupefacenti e sui telefonini in uso ai due presunti killer, ma anche al terzo giovane coinvolto. Se gli indagati restano in silenzio, insomma, è possibile che a parlare possano essere le perizie, quelle indagini che, appunto, non si sono certo fermate con gli arresti. Anzi.
La procura di Brindisi, evidentemente, punta ad estrapolare quante più informazioni possibili tanto dalla copia forense certificata dei dati contenuti nelle memorie dei telefoni cellulari sequestrati, quanto dall’accertamento tossicologico sulla droga rinvenuta durante le indagini per l’omicidio del 19enne. Se ne riparlerà il prossimo mercoledì, in Procura, per il conferimento dell’incarico alla presenza, anche, dei legali degli indagati (Michele Fino e Leonardo Andriulo) e dei familiari della sfortunata vittima assistiti dall’avvocato di fiducia Domenico Attanasi. E chissà che, dalle future perizie, non possano uscire fuori altre verità, magari nascoste e pronte ad emergere.
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