BARI – Mister Mignani riparte dagli applausi del San Nicola, dalla ritrovata vittoria in casa ma anche da un terzo posto in Serie B. Tolta l’annata di Conte, è il miglior piazzamento del Bari tra i cadetti dal 1993/94. Meglio di Fascetti, un gradino sotto Materazzi. Cosi parte l’analisi post Reggina: “Per me c’è tanta soddisfazione. Arrivare terzi significa aver lasciato 17 squadre dietro di noi. La squadra ha fatto un grande lavoro, sarebbe stato impensabile un risultato del genere ad inizio stagione. È un motivo d’orgoglio, spero, anche per città e tifoseria”.
E adesso come andrà a finire? “La cosa di cui voglio essere certo è che il giorno in cui la stagione finirà si possa poi andare in vacanza senza alcun tipo di rammarico. Preparazione playoff? La cosa più importante sarà restare sul pezzo. Giochiamo all’incirca tra due settimane, dovremo cercare di recuperare chi è più affaticato, gestire bene i diffidati e far girare tutti bene. Servirà grande entusiasmo anche all’interno dello spogliatoio”.
Fa male la perdita di Pucino. Potrebbe essere stata la sua ultima partita stagionale, “Perderemo il ragazzo per un po’ di tempo, non so se recupererà per la fine dei playoff. Con calma capiremo l’entità del suo infortunio. Di Cesare per me esce invece dagli schemi, è impossibile ingabbiarlo in nulla. È un piacere vedere un ragazzone di quarantanni finire la stagione così. La differenza con le altre squadre ora nei playoff è stata la continuità. E il mio gruppo viene da una stagione importante nella passata stagione”.
Cosa migliorare per i playoff? “Personalmente cercherò di lavorare bene e tanto sulle scelte da fare, sulla gestione della palla e sfruttare il tempo che abbiamo al meglio. E quindi migliorare anche nella gestione dei tempi. Dorval? Per me è affidabile e con margini di miglioramento. Ha voglia ed entusiasmo. Adattare Mazzotta? L’ho fatto anche l’anno scorso, a Catanzaro e nella gara decisiva del torneo”.
Ultimo atto di regular season a Genova contro il Genoa. Nel 2003 fu promozione storica in A per il Siena, ma anche per lui. Vent’anni dopo a Marassi non ci sarà spazio per i festeggiamenti, ma per la promozione non è ancora detta l’ultima parola: “Ci penso ancora, fu un momento importante per me. Ottenuta a Genova, in uno stadio storico. Spero di poter far bene anche stavolta. Vorrei infine dedicare questa vittoria al professor D’Urbano”.
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