VEGLIE – Si chiama “Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia culturale”, l’ultima fatica letteraria di Vincenzo Santoro presentata a veglie nella sede del Gal Terra d’Arneo. Con questo volume l’autore, a sessant’anni dalla pubblicazione della Terra del rimorso, celebre monografia che Ernesto de Martino dedicò al fenomeno, nel confronto con le acquisizioni delle ricerche più recenti, intende tracciare i confini di una cartografia storica del tarantismo mediterraneo, perché è proprio sulle rive di questo mare antico che tale “istituto culturale” sembra avere la sua prevalente area di diffusione. Un viaggio affascinante lungo le coste di un mare che si conferma elemento di connessione e propagazione di culture. Una rete rituale mediterranea che dal tarantismo eclettico delle fonti antiche giunge alla formazione di uno stereotipo etnico, attraversando l’esteso interesse che il morso della tarantola e i suoi effetti sorprendenti hanno suscitato e continuano a produrre. “È stato un grande piacere accogliere iniziative che riallacciano il nodo della memoria con una storia che ha plasmato l’identità del Salento”, commenta il presidente del Gal Cosimo Durante.
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