FRANCAVILLA FONTANA – La frode ci sarebbe stata, cristallizzata non solo nelle accuse, ma anche dalle ammissioni di alcuni indagati. Mai, però, giurano gli stessi imputati, ai clienti fu estorto alcunché. E allora, al netto del rinvio dell’udienza, si dovranno rivedere le trascrizioni delle intercettazioni contenute nei brogliacci della guardia di finanza prima di dare il via, quello vero, al processo per la truffa ai danni delle compagnie assicurative contestata all’ex vicesindaco di Francavilla Fontana Luigi Galiano, a capo, secondo la Procura di Brindisi, di un’associazione per delinquere finalizzata alla costruzione dei falsi incidenti stradali finiti nelle indagini dei finanzieri. Galiano, ma non solo. Davanti al giudice del Tribunale messapico, anche i colleghi di studio dell’avvocato e altri indagati, in tutto sessanta in questo primo filone, che, in un modo o in un altro, avrebbero avuto un ruolo, attivo o passivo, nel frodare le dieci compagnie assicurative costituitesi nel procedimento.
Maxi truffa assicurativa, Galiano in abbreviato
Galiano, politico e amministratore di lungo corso, ha optato per il rito abbreviato, insieme ad altri due imputati. Decine i patteggiamenti. Hanno scelto la via ordinaria, invece, altri due indagati per il reato di estorsione aggravata ai danni di alcuni clienti. È proprio questa l’accusa su cui la difesa, il collegio è composto tra gli altri dagli avvocati Luca Mangia, Michele Laforgia, Giancarlo Camassa, Franz Pesare e Roberto Sisto, punta con forza per smontare la tesi del pm Francesco Carluccio. Detto delle truffe, alcune contestate e altre semplicemente ammesse, Galiano e company hanno sempre negato l’addebito specifico, per altro collegato, secondo l’accusa, ad ambienti in odor di criminalità organizzata. Se ne riparlerà a maggio, con la nuova udienza e quindi la perizia disposta dal giudice su quelle intercettazioni ambientali che, secondo gli imputati, una volta trascritte correttamente, porteranno a galla la verità. Per loro, l’unica possibile.
Falsi incidenti: tanti indagati, tanti difensori
Infine, può sembrare un paradosso, ma nell’inchiesta partita dalle intercettazioni e dalle perquisizioni eseguite in uno studio legale, a fronte di oltre cento indagati divisi in due filoni,sono tanti, anche, i legali difensori chiamati a far valere le ragioni delle persone coinvolte. Per quanto riguarda questo secondo filone, il corposo collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Domenico Attanasi, Antonio Andrisano, Pasquale Franco Fistetti, Donato Manelli, Roberto Palmisano, Francesco Amelio, Marcello di Summa, Danilo Cito, Giancarlo Camassa, Luciano Lonoce, Teresa Parente, Cosimo Silibello, Vincenzo Taurisano, Angela Decristofaro, Pierluigi D’Urso, Augusto Vincenzo Pio Orlando, Maria Giovanna Galatone, Giacomo Viva, Maria Gabriella Dell’Acquila, Vittorio Attanasi, Stefano Voccoli, Giuseppe Risola, Giovanni Bianco, Mariella Argese, Marcello Cafueri, Ylenia Finimunda Ammaturo e Francesco Amelio.
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