«La “Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, quella del 28 aprileprossimo, – afferma il Coordinatore provinciale della UIL TARANTO, Pietro Pallini – non può essere soltanto una data fine a sé stessa. Una ricorrenza questa che si somma a quella della “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto”.
Le motivazioni che sono alla base della International Labour Organization (IOL), che ha introdotto nel 2003 questa importante ricorrenza, affondano le radici nella sensibilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici ma soprattutto dei datori di lavoro e delle figure da questi preposte alla sicurezza nei posti di lavoro affinché collaborino per diminuire il numero di morti e infortuni che si verificano annualmente nei luoghi di lavoro».
«La UIL, su questo filone, – continua Pallini – da tempo ha sposato detta filosofia con la campagna “Zero Morti Sul Lavoro” avendo quale obiettivo quello di portare a ZERO i morti sui luoghi di lavoro. È purtroppo chiaro che raggiungere l’obiettivo infortuni zero in tutte le aziende, in tutto il mondo, ogni anno sia un ideale utopistico ma ciò non significa che non si possa cercare di mitigare il problema agendo attraverso la prevenzione, la formazione elevando sempre più la soglia di guardia.
E ancora: «Numerose saranno, anche quest’anno, le iniziative realizzate dal sindacato, unitariamente o come singole sigle, dalle categorie o nei territori, a cui saremo invitate e invitati a partecipare. Peraltro, a nessuno sfugge come, proprio in questo periodo, tutte le articolazioni, le dirigenti e i dirigenti, i delegati e le delegate, le militanti e i militanti, sono impegnati e impegnate nella mobilitazione unitariamente decisa a fronte delle scelte del Governo e del Parlamento, tra cui il tema centrale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro”.
«A livello nazionale – conclude il Coordinatore di Taranto – , abbiamo deciso di non arretrare sul tema e, nel caso specifico, di caratterizzare la nostra presenza con un manifesto che contiene, allo stesso tempo, un messaggio di speranza e un preciso impegno: per l’integrità psicofisica di ogni lavoratrice e lavoratore, per sistemi produttivi che non mettano a repentaglio la vita e che siano rispettosi dell’ambiente e di tutti i cittadini e le cittadine, in un quadro che ancora oggi registra quotidianamente incidenti sul lavoro gravissimi ed inaccettabili. La nostra è semplicemente una battaglia di vivere civile».
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