FRANCAVILLA FONTANA – Arrestato dai carabinieri e sottoposto ad obbligo di permanenza in casa lo scorso primo marzo insieme ad un coetaneo, ritrova pure lui la libertà uno dei due minori finiti nei guai a seguito del pestaggio del 35enne di Francavilla Fontana Angelo Di Coste, – qui l’intervista realizzata all’interno dello studio del suo avvocato Domenico Attanasi – “reo” di aver sgridato un calciatore delle giovanili in uno spogliatoio sportivo di Ceglie Messapica.
L’aggressione di novembre: i fatti contestati
L’aggressione da parte del gruppetto avvenne nel tardo pomeriggio dello scorso 2 novembre, nei pressi di piazza Verdi, centro abitato della Città degli Imperiali. A picchiare il poveretto in quello che apparve come un vero e proprio agguato nei pressi dell’abitazione dell’uomo, furono, secondo le indagini dei militari, in cinque. Di quel “branco” faceva parte anche il 17enne G.N.. Il giovane, che resta indagato a piede libero insieme ad altri quattro giovani francavillesi, dopo un mese di obblighi potrà, quindi, uscire da casa, seppur con alcune imitazioni. Non prima delle 7.30 del mattino, per fare rientro prima delle 21.30. Il tutto in attesa di un eventuale processo che certificherà, in un modo o in un altro, l’unica verità possibile su quanto accaduto in quel pomeriggio di novembre.
D’altro canto, il 17enne, difeso dall’avvocato di fiducia Daniele Resta, come rileva il Gip del Tribunale dei Minori di Lecce, aveva già, in sede di interrogatorio, ammesso gli addebiti, sia pur ridimensionando il suo ruolo. Ed è sempre il Giudice, anche in virtù della ligia osservazione delle prescrizioni della precedente misura, a sottolineare come, a distanza di un mese e più dall’arresto, siano notevolmente ridimensionate le esigenze di cautela sociale. Insomma, il giovane, pur tenuto d’occhio, torna libero. Almeno, dall’alba al tramonto o poco più.
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