BARLETTA – Ancora in alto mare la programmazione dei lavori per la capienza totale dello stadio Puttilli. Barletta continuerà ad avere a disposizione 4878 posti fino al termine dell’attuale stagione sportiva, un dato che ha mandato in affanno in primis il Barletta Calcio con i ripetuti sold-out e la crescente richiesta di tagliandi. Gli eventi sportivi in programma nel corso dell’anno rischiano di subire limitazioni, a partire dal Mennea Day di metà settembre. L’amministrazione comunale, già sollecitata negli ultimi mesi, non ha ancora trovato una soluzione e i fondi necessari per procedere.
Le risorse economiche e le problematiche da risolvere riguardano i tornelli elettronici, obbligatori per strutture sportive con capienza superiore a 7500 posti, e l’impianto antifumo. Entrambe le modifiche sono principalmente per il settore Distinti, finora aperto con un’ordinanza straordinaria e soltanto con la limitazione di mille posti disponibili. I lavori garantirebbero più del doppio degli spettatori in gradinata ed una capienza totale del Puttilli di 8491 posti.
Ancora ritardi, però, sulla tabella di marcia. L’auspicio iniziale della squadra tecnica del Comune di Barletta era quello di una capienza totale raggiunta entro metà febbraio. Successivamente, quel limite di tempo era stato fissato per reperire fondi e presentare tutto a bilancio nel consiglio comunale di metà marzo, ma al momento non risultano calendarizzazioni legate al Puttilli. Lo stadio resta sotto osservazione, mentre il Barletta Calcio conta un danno potenziale di circa 250mila euro non incassati per una stagione ad affluenza limitata.
potrebbe interessarti anche
Sciopero 29 novembre, UIL e CGIL in piazza: ‘Stop tagli a enti locali’
Sanzioni meno severe per reati ambientali più gravi, Nitti: ‘Paradosso’
Speciale: il Natale dei tarantini raccontato da Antonio Fornaro
Sanità, Sbrollini: “Attività fisica diventa un farmaco”
AdP con Aeroporti 2030: sinergia all’insegna di innovazione e sostenibilità
Barletta ospita primo “Thanksgivingday” per celebrare inclusione lavorativa