“Abbiamo atteso il tempo opportuno per chiarire e avere ogni dettaglio su quanto accaduto ieri mattina (14 marzo, ndr) tra un corriere SDA nostro iscritto, e una pattuglia di Vigili Urbani del Comune di Taranto in servizio tra via Pupino e via Oberdan. Questo perché al di là di ogni strumentalizzazione lì ci sono, in entrambi i casi, lavoratori con la loro dignità da ascoltare, interrogare e nel caso ammonire anche severamente”.
Così il segretario generale della FILT CGIL, Francesco Zotti, che insieme al segretario con delega alla logistica, Michele De Ponzio, ha incontrato Damiano Catapano, il 37enne dipendente dell’impresa SDA che nella mattinata di martedì 14 marzo è stato fermato e strattonato da tre agenti di polizia municipale, dopo aver consegnato, intorno alle 11.30, un pacco nella sede tarantina dell’Agenzia delle Entrate.
“Il nostro iscritto ci riporta una cronaca dei fatti diversa da alcune fantasiose ricostruzioni che circolano in queste ore in città – spiegano i responsabili FILT CGIL Taranto in una nota -. I vigili urbani erano già lì – spiega il lavoratore attraverso la nota– tanto che comminavano multe a due ragazzi in motorino privi di casco. Io ho sparato con il palmare il codice del pacco intorno alle 11.30 e dopo tre minuti ero già pronto ad andare via per un’altra consegna. Per questo si è trattato solo di una sosta veloce, che non ha impedito però agli agenti di comminarmi un verbale”.
La reazione sarebbe stata quella classica per molti cittadini che vedono sul parabrezza della macchina una multa. “Si – dice il lavoratore – ho chiesto che mi fosse cancellato il verbale. Ho spiegato che noi corrieri facciamo soste veloci e che era un peccato far pagare a un lavoratore 65 euro di multa”.
Da lì sarebbe nato un piccolo contraddittorio. “Mi hanno chiesto il libretto del furgone – continua l’iscritto CGIL –, ma poi hanno minacciato di togliermi anche la patente. Me l’hanno chiesta e per paura che la minaccia si trasformasse in realtà ho negato la consegna del mio documento personale. Un corriere senza patente non lavora!”l
E il sentimento di paura è aumentato nei minuti successivi. “Quando ho detto che la patente non l’avrei consegnata, tanto mi avevano già fatto la multa, è come se si fossero sentiti offesi e quello che è accaduto è nelle immagini riprese da tante persone che erano lì attorno e che hanno anche cercato di difendermi: ho urlato perché ho visto in volto quegli agenti e ho avuto chiaramente paura che mi facessero del male. Sono andato in panico, e quando sono finito schiacciato per terra ho pensato che di lì a poco mi avrebbero riempito di botte”.
Tutto poi è finito ripreso dalle micro-camere dei cellulari, poi sul web. “C’erano attorno a me tante persone che dicevano agli agenti di smettere, di calmarsi, e devo ringraziare loro e il proprietario di un bar lì vicino per aver chiamato gli agenti di polizia che hanno finalmente sedato gli animi”.
Nel frattempo sulla vicenda interviene anche il segretario della Funzione Pubblica CGIL, Mimmo Sardelli. “Le responsabilità di quanto accaduto vanno definitivamente accertate – dice –, per questo chiederemo al Comune, all’assessore alla Polizia Municipale e al Comando della Polizia Municipale di Taranto un report più dettagliato che individui con maggiore precisione le eventuali responsabilità personali dei singoli agenti coinvolti nell’increscioso episodio. Responsabilità – precisa Sardelli – che però non possono ricadere sull’intero corpo dei vigili urbani di Taranto. Uomini e donne che in una città spesso refrattaria alle regole hanno il compito a volte difficile di condurre la vita della comunità nell’alveo della civiltà”.
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