BARI – Mense scuole Bari. Arriva la replica di Vivenda e Solidarietà e Lavoro, la società che si è classificata al primo posto della nuova gara d’appalto per la gestione del servizio di ristorazione scolastica del Comune di Bari: “Le accuse della Ladisa ci ricordano la favola ‘La Volpe e l’uva’ di Esopo: non riuscendo a superare le difficoltà, accusano le circostanze e non si interrogano sui loro limiti. È questa la morale – dicono – della nota favola di Esopo “La volpe e l’uva” cui la rete temporanea di imprese Vivenda e Solidarietà e Lavoro ha subito pensato quando nei giorni scorsi sono cominciate a circolare, su poche testate locali pugliesi, notizie tese a enfatizzare vicende e circostanze sfornite del benché minimo fondamento. Tese, anzi, a creare un clima di tensione ingiustificato”.
La Rti continua: “Tali notizie contribuiscono esclusivamente ad alimentare un clima di veleni (nell’ipotesi più favorevole) o, peggio, un clima da caccia alle streghe che non favorisce il sereno svolgimento di una procedura
concorsuale di affidamento di un servizio di primaria importanza per la città di Bari. È infatti alquanto singolare che un concorrente ponga in essere comportamenti e diffonda scritti tesi a delegittimare l’operato di una commissione di gara i cui componenti sono funzionari in servizio al Comune di Bari e non membri esterni. Funzionari che vantano, per altro, una sicura competenza quanto alle problematiche del servizio di ristorazione scolastica. È altresì singolare che si faccia polemicamente riferimento a presunti incontri avvenuti il 31 gennaio scorso tra una figura apicale della cooperativa Solidarietà e Lavoro (che è gestore dell’attuale contratto insieme con la società Ladisa) e il R.U.P. della procedura di gara: in quella data, infatti, vi era già stata l’apertura delle offerte economiche con la conseguente formulazione della graduatoria avvenuta in data 23 gennaio e l’inoltro della richiesta di giustificazioni al
concorrente primo classificato in relazione alla sua offerta economica. A onor del vero tale incontro era avvenuto, innanzitutto, per capire le tempistiche dell’eventuale avvio del servizio così da organizzare al meglio tutte le relative attività prodromiche a un corretto inizio delle attività; in più, paradosso dei paradossi, si constatava che un noto manager della Ladisa si accingeva ad entrare nella stessa stanza dove era appena uscito la figura apicale della
cooperativa Solidarietà e Lavoro per discutere degli aspetti organizzativi del servizio.
Nel pieno rispetto del lavoro della commissione preposta alla valutazione delle offerte tecnico-economiche presentate in gara e di chi è chiamato a valutare i requisiti morali e normativi previsti dal codice degli appalti, invitiamo i predetti organi della P.A. a concludere il percorso procedimentale così da non lasciare ulteriore spazio e tempo a illazioni e falsità. O, peggio, a comportamenti diretti a influenzare la libera concorrenza della gara”.
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