“Non mi sento un assente di lusso, chiunque mi sostituisca dà il massimo. Ognuno di noi è fondamentale per la salvezza”. Così Federico Baschirotto, difensore del Lecce, grande assente nella sfida di San Siro con l’Inter, squadra con cui, all’andata, aveva esordito in Serie A. “Mi è dispiaciuto non essere in campo – ha aggiunto -. Era un sogno giocare davanti a 80mila persone, non giocare in uno stadio del genere è stata una sofferenza enorme. Ma ormai è andata, inutile pensarci ancora: riparto con mille motivazioni e tanta voglia di raggiungere l’obiettivo il prima possibile”.
Dopo due ko di fila, il Lecce ha voglia di riscattarsi a partire dalla gara con il Torino, che avrà un sapore speciale dal momento che si scenderà in campo con una maglia celebrativa per festeggiare i 115 anni di storia calcistica del Lecce. “Le due sconfitte consecutive pesano, ma abbiamo l’entusiasmo giusto per scendere in campo e tentare di riscattarci. Vogliamo dimostrare a tutti ciò di cui siamo capaci. Anche perché non si diventa improvvisamente scarsi dopo due ko, così come non si è fenomeni dopo due successi. Ci vuole sempre il giusto equilibrio”.
Baschirotto confessa di non essere ossessionato dalla convocazione in nazionale, anche se ci spera. “In realtà non ci penso. Il mio procuratore dice spesso che è come l’amore: quando non ci pensi, arriva. Sono concentrato solo sul Lecce, sul presente, poi si vedrà”.
Il difensore giallorosso era in lizza per il premio della Lega come miglior calciatore del mese di febbraio, riconoscimento assegnato a Osimhen. “Non bado a queste cose, anche perché se la squadra fa bene ne guadagna anche il singolo calciatore”, conclude Baschirotto.
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