FRANCAVILLA FONTANA – “Resistere, poi assumere”. L’annunciata, si fa per dire, chiusura temporanea del Reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Dario Camberligno di Francavilla Fontana diventa oggetto di dibattito politico. Se nelle scorse ore le forze di maggioranza a sostegno del sindaco Antonello Denuzzo avevano parlato di “una notizia, nota da tempo, manipolata ad arte per sottolineare un depotenziamento della struttura ospedaliera”, non è così, evidentemente, per il consigliere Regionale di Azione Fabiano Amati che chiede uno sforzo al personale medico per evitare la chiusura “programmata”, si fa per dire (2), a partire da venerdì. Ufficialmente, per lavori di ristrutturazione della sala parto. Anche Amati, però, non ne sembra convinto.
Chiusura ginecologia, Amati: “Resistere, poi assumere”
“La piena funzionalità del reparto di Ginecologia di Francavilla Fontana serve all’intera Asl di Brindisi. In questo senso è apprezzabile lo sforzo del primario del Perrino Massimo Stomati, di fornire personale all’unita operativa del Camberlingo per garantirne la sopravvivenza. Come risolvere però il problema? Verrebbe da dire: se lo sbrighino Emiliano e quelli che accettano i suoi diktat tribali, per di piú ospitando manifestazioni elettorali per promettere e magnificare il buon governo del futuro e chiudendo però gli occhi sulle inefficienze del presente. Ma non m’appartiene questo stile. Per me, il diritto di denunciare il problema coincide con il dovere d’indicare una soluzione. E allora: occorre resistere per qualche giorno, con la collaborazione del reparto di ginecologia del Perrino, sperando di poter reclutare il personale necessario attraverso il concorso pubblico in scadenza nei prossimi giorni. Si spera, ovviamente, nella presentazione di candidati al concorso, così da coprire le carenze del personale. Qualora non dovessero presentarsi candidati, ovvero in numero insufficiente a coprire le necessità, occorrerà rivedere con urgenza il sistema del tutto irrazionale con cui si gestisce il reclutamento di personale a livello di singole ASL, assistendo al fenomeno delle migrazioni da azienda sanitaria ad azienda sanitaria, come se l’assistenza ospedaliera non fosse di rango regionale, ma provinciale se non addirittura condominiale. Infatti: la carenza di personale per la ginecologia di Francavilla Fontana – ma questo accade spesso per quasi tutte le unità operative delle aziende più piccole – è stata causata da procedure concorsuali attivate da altre aziende pugliesi, alle quali hanno partecipato medici già in servizio per la Asl di Brindisi. Per cui, l’aver superato il concorso ha determinato le dimissioni da Francavilla Fontana di alcuni medici, per poi prendere servizio presso altra azienda sanitaria pugliese. Siamo di fronte, insomma, a pendolarismo concorsuale con conseguenze paradossali: aziende sanitarie pugliesi che sottraggono personale ad altre aziende pugliesi. Come se ogni azienda sanitaria fosse un’entità autonoma. Bene, questo sistema è insostenibile. Il reclutamento e la gestione del personale devono essere centralizzati, garantendo la vicinanza alla propria residenza solo nel caso questo sia possibile, evitando così di lasciare a rischio chiusura unità operative importanti. I pazienti prima di tutto, si dice con tono retorico molto frequentato e poco praticato. Si avrà il coraggio di fare questa importante riforma? Spero di sì, perché è l’ora di mettere i diktat – chiude Amati- solo per raggiungere obiettivi di efficienza e non espedienti di mero potere.”
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