“Alquanto deludente e decisamente inutile l’incontro tenuto con il presidente dell’Amiu, Giampiero Mancarelli”. Lo dichiara, in una nota, Francesco Rizzo dell’esecutivo confederale Usb, che aggiunge: “Più volte abbiamo chiesto negli ultimi tempi di essere convocati per avere lumi sulla vertenza che interessa 130 precari assunti come autisti e operatori ecologici, di cui 30 sono già a casa. Oltre a chiedere che a queste unità venga garantita la continuità lavorativa, anche attraverso l’avvio di processi di stabilizzazione, si sollecita il pagamento degli stipendi arretrati, ancora non corrisposti anche a coloro che hanno addirittura esaurito il periodo contrattuale”.
“Il presidente del cda della municipalizzata ha parlato delle gravi difficoltà in cui versa l’Amiu (importante esposizione debitoria verso terzi e fornitori), che attende un corposo prestito dal Comune di Taranto per poter procedere al pagamento del pregresso – prosegue Rizzo -. I lavoratori di cui parliamo sono stati assunti attraverso l’agenzia interinale Tempor a causa delle carenze organiche nel periodo in cui era indispensabile rafforzare le operazioni di pulizia e soprattutto sanificazione a causa della crisi pandemica e nelle more dell’espletamento del concorso pubblico ad oggi bloccato per le ragioni ormai note”.
“L’Amiu non ha la forza lavoro necessaria per garantire la raccolta differenziata, né lo spazzamento e tutte le altre operazioni ordinarie che le sono affidate dal contratto di servizi con il Comune di Taranto. Si chiede dunque si proceda al più presto al pagamento degli stipendi e alla stabilizzazione dei lavoratori”.
Per quel che riguarda la gestione aziendale, che già in passato presentava uno stato di salute precario, se l’attuale gruppo dirigente non è stato in grado di risollevarne le sorti, va sostituito immediatamente. Se non si procederà con i pagamenti e l’apertura di un tavolo per discutere le stabilizzazioni entro venerdì 24 febbraio, organizzeremo una energica mobilitazione. Il Comune intervenga per evitare che si apra l’ennesima vertenza occupazionale sul territorio”, conclude Francesco Rizzo.
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