CERIGNOLA – Un derby per continuare a sognare, un importante banco di prova dopo la roboante vittoria contro l’Avellino. Il Cerignola sarà impegnato, domenica pomeriggio, allo “Iacovone” di Taranto per una sfida più complicata di quanto possa sembrare.
Due filosofie di calcio a confronto: la fluidità di Pazienza, basata sulle ripartenze fulminee e la qualità dei singoli, contro l’ideologia difensivista, arcigna e combattiva di Capuano. Il tecnico gialloblù studia dunque una strategia per sorprendere gli avversari.
Le caratteristiche degli ofantini, abili appunto per lo più in contropiede, potrebbero impattare con il muro ionico, finora solido e resistente: il Taranto ha tenuto la porta inviolata per 6 volte nelle ultime 8 gare, subendo soltanto 3 gol (tra l’altro contro Foggia e Catanzaro). D’altra parte, però, la squadra di Capuano fatica a segnare: una sola rete realizzata in tutto il girone di ritorno.
A confermare questo andamento anche il risultato della gara d’andata, 0-0. Il Cerignola giunge al sentito derby senza Alessandro Ligi, una pedina fondamentale, il difensore è squalificato. Mancherà, inoltre, il supporto dei tifosi gialloblù, pronti a seguire in massa la squadra ma bloccati dal provvedimento della procura tarantina, che ha vietato la vendita dei biglietti ai residenti in provincia di Foggia.
Sarà dunque, almeno sugli spalti, una sfida insolitamente anonima, vista la situazione di protesta e diserzione della tifoseria rossoblù. Taranto-Cerignola ci aveva abituato a ben altri scenari, seppur in Serie D: 7000 spettatori nel 2018, quasi 10mila l’anno successivo. Gli episodi di violenza accaduti all’andata vanno assolutamente stigmatizzati, il divieto di trasferta resta comunque una sconfitta, specialmente per lo spettacolo mancato che un derby così affascinante avrebbe potuto offrire.
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