POTENZA – La deposizione di due corone di alloro, sulle note dell’Inno nazionale, nel corso di una cerimonia svolta in piazza Martiri delle Foibe, e la presenza del Gonfalone della Città, hanno celebrato il Giorno del Ricordo nella commemorazione organizzata dall’Amministrazione comunale del capoluogo. Presenti il Sindaco di Potenza Mario Guarente, il vicesindaco Michele Napoli, gli assessori Stefania D’Ottavio, Maddalena Fazzari, Vittoria Rotunno e Antonio Vigilante, i consiglieri comunali Carmen Galgano e Ilaria Telesca, autorità militari, delegazioni della Protezione civile comunale e della Polizia Locale, rappresentanti dell’associazione ‘Terra mia’ e di ‘Gioventù nazionale’.
Nel corso dell’iniziativa è stato ricordato come “non di rado venga dimenticato il dettato dell’articolo 1 della Legge 30 marzo 2004 n.92, che recita: “la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Nel suo intervento il Sindaco ha sottolineato come quella odierna sia una “commemorazione di grande importanza, perché è necessario che tutti gli italiani ricordino che barbarie e atrocità commesse in passato non debbano mai più ripetersi. Non esistono genocidi di serie ‘A’ e genocidi di serie ‘B’, morti di serie ‘A’ e morti di serie ‘B’, anche se la giornata di oggi, in qualche caso, pare voler riproporre questa dicotomia, con chi nel nostro Paese prova a mettere la sordina ai tragici eventi che oggi ricordiamo. Com’è stato per la Shoah, anche per quanti hanno perso la vita trucidati nelle foibe, la nostra memoria deve avere medesima dignità e importanza. Anche Potenza purtroppo ha dato il suo tributo di vittime a quei brutali assassinii, con i nostri concittadini Michele Spadino Pippa, oggi un suo nipote è valido dipendente della Protezione civile comunale, e Domenico Colangelo, che furono uccisi e infoibaiti. Il nostro ricordo di oggi va anche a loro e alle loro famiglie alle quali esprimiamo la nostra vicinanza e le nostre scuse per quanti, per decenni, hanno dimenticato di onorarne la memoria”.
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