Sul palco del Festival di Sanremo, durante la seconda serata, è salita Pegah Moshir Pour, creator digitale ed attivista. Il suo messaggio ha raggiunto una vastissima platea, ma non tutti sanno che l’attivista – poco più che trentenne – vive in Basilicata, da quando, all’età di 9 anni, è stata costretta a lasciare Teheran assieme alla sua famiglia a causa delle violente repressioni del regime islamico.
Per questo motivo la creator digitale ha scelto di dare la sua voce a sostegno delle proteste. Il suo nome è diventato popolare cinque mesi fa, dopo la morte di Masha Amini, evento che ha portato molti iraniani a scendere in piazza. In occasione dell’esplosione delle contestazioni, ha scritto una lettera aperta alle università italiane chiedendo la tutela dei diritti degli studenti iraniani con problemi di visto, economici e di soggiorno.
Ieri è stata ospite della seconda puntata della 73esima edizione del Festival di Sanremo al fianco di Drusilla Foer per un monologo in cui ha spiegato che in Iran si rischia la prigione o addirittura la vita se si esprime la propria opinione o la propria femminilità.
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