“Allo stato attuale l’azienda ha dichiarato l’impossibilità a procedere con gli incontri di sito in quanto dovrà chiarire con il Ministero competente come debbano essere impiegate le risorse messe a disposizione dal decreto legge in merito all’aumento di capitale con l’ingresso di Invitalia in quota di maggioranza che, qualora dovessero essere investiti esclusivamente per la copertura dei costi energetici, non troverebbero spazio per altri investimenti necessari alla risalita produttiva. Riteniamo inspiegabile tale atteggiamento e chiediamo l’immediato intervento del Ministro Urso”.
Lo afferma il segretario generale della Fiom Cgil di Taranto Francesco Brigati dopo l’incontro di oggi nello stabilimento siderurgico tra le organizzazioni sindacali (assente l’Usb), il direttore delle risorse umane di Acciaierie d’Italia, Arturo Ferrucci, e il responsabile delle relazioni industriali, Pietro Golini.
Il confronto, spiega Brigati, era stato convocato “al fine di dare seguito a quanto emerso in sede ministeriale, e non ultimo in Confindustria a Roma lo scorso 30 gennaio, in cui era stato condiviso un percorso utile alla riapertura di un confronto sindacale sui temi inerenti gli investimenti necessari a garantire maggiore sicurezza ed una risalita produttiva degli impianti con il conseguente aumento del personale ad oggi collocato in cassa integrazione”.
Tuttavia, “ancora una volta – attacca il sindacalista – abbiamo verificato l’indisponibilità aziendale che con atti unilaterali ha determinato, il 3 febbraio scorso, un ulteriore aumento del personale posto in cassa integrazione e il mancato avvio di un confronto sindacale”.
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