“Quello che mi è capitato ieri è un episodio triste e vigliacco. Spero che gli inquirenti riescano presto a far luce. La mia è una vicenda assurda: ho avuto gli stessi problemi di un sindaco in carica, ma senza alcuna tutela”. Sono le parole dell’ex primo cittadino di Trinitapoli, Emanuele Losapio, a cui ieri sera, intorno alle 21.30, hanno incendiato l’auto. La sua Nissan Qashqai era parcheggiata nei pressi della chiesa Madre. Sul posto per spegnere le fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della locale stazione, che hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della zona per cercare di dare un volto al responsabile. Il comune di Trinitapoli è stato sciolto per mafia lo scorso 5 maggio dall’allora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo le risultanze delle indagini delle forze di polizia durate sei mesi e disposte dall’ex prefetto della Bat, Maurizio Valiante. “Ho sempre denunciato e continuerò a farlo nel segno della legalità. Ho fiducia nella giustizia – ha ribadito Losapio -. A brevissimo romperò il silenzio e chiarirò diversi aspetti di quanto successo in questi mesi”. “In attesa che gli inquirenti facciano luce sulla matrice del triste episodio – hanno scritto in una nota dal circolo locale di Fratelli d’Italia -, si esprime preoccupazione per il clima di tensione che sta vivendo questa città”.
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