BARLETTA – Non ce l’ha fatta Alessia Dicuonzo, la 23enne di Barletta rimasta vittima di un incidente stradale lo scorso primo maggio sulla strada statale 170 tra Andria e Barletta, all’altezza dell’uscita per Montaltino.
La ragazza è morta martedì dopo otto mesi di agonia presso l’hospice Don Uva a Bisceglie, nonostante le cure costanti anche negli ospedali del territorio.
Il sinistro è stato causato da un tamponamento mentre la giovane era al posto passeggero di un’Audi A4 guidata da un 41enne di Canosa. I due avevano accostato per prestare soccorso ad un’altra vettura che era finita contro il guardrail, ma dopo la sosta è sopraggiunta una terza auto, guidata da un’altra donna, che non si è resa conto delle due macchine e ha travolto quella su cui si trovava la 23enne.
L’impatto ha causato diverse ferite ai danni della ragazza, che ha lottato per otto mesi tra la vita e la morte. A nulla è valso il girovagare tra gli ospedali di Andria, Ceglie Messapica e infine Bisceglie: il trauma cranio-encefalico e l’emorragia cerebrale hanno portato al decesso della giovane di Barletta.
Il Pubblico Ministero della Procura di Trani, dott. Marcello Catalano, aveva già aperto un procedimento penale per il reato di lesioni personali stradali gravissime, convalidando anche il sequestro dei mezzi e iscrivendo nel registro degli indagati la conducente dell’auto e il conducente dell’auto finita contro il guardrail. Ai due indagati è stato contestato anche il reato di omicidio stradale, con la pesante aggravante della guida in stato di ebbrezza, certificato dopo i test alcolemici condotti su entrambi.
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