Il COBAS dichiara lo stato di agitazione di lavoratrici elavoratori dell’appalto delle pulizie e si unisce allo stato di agitazione già proclamato da Filcams CGIL e Fisascat CISL. Il cambio appalto pulizie della base dell’Aeronautica Militare di Brindisi, non è stato alquanto “regolare” per il mantenimento dei livelli retributivi di lavoratrici e lavoratori che storicamente operano nei servizi di pulizia nella medesima base militare, si legge in una nota.
Anche se al cambio appalto sono rimasti invariati i livelli occupazionali, non poteva essere diversamente, la nuova azienda aggiudicataria, la Pulitori & Affini SpA, ha dichiarato un taglio delle ore del 30%. Non si capisce bene da dove sia venuta fuori la decisione, ma forse una spiegazione c’è. Le gare Consip hanno lo scopo di ottimizzare la spesa pubblica per beni e servizi, migliorare la qualità degli acquisti riducendo i costi della spesa pubblica, semplificare e rendere più rapide e trasparenti le procedure degli acquisti pubblici. Ma le gare Consip hanno un grosso limite: molto spesso un cambio appalto sottrae lavoro e salario alle lavoratrici e ai lavoratori interessati. Di certo l’appaltante non si preoccupa delle conseguenze: quel “risparmio”, importante per la Pubblica Amministrazione, ma che ricade negativamente e pesantemente sulle condizioni di lavoro e vita degli addetti di tali servizi.
È un film già visto di recente nei cambi appalti dei servizi sociali dell’Ambito di Zona BR1, in particolare nel cambio dell’assistenza domiciliare: l’aggiudicatario ha modificato le carte in tavola un minuto dopo aver fatto il cambio appalto, previsto per procedura con le O.O.S.S., alle medesime condizioni del precedente. Insomma, sarebbe come dire, senza rischio di essere smentiti, che è lo stesso Stato che, attraverso le Amministrazioni Pubbliche, viola palesemente i principi costituzionali rinunciando a tutelare i diritti dei cittadini in quanto lavoratori e di promuovere le condizioni di lavoro per una retribuzione dignitosa che deve consentire di sostenere il costo della vita, l’istruzione dei figli, la piena partecipazione alla società e lo sviluppo personale.
Tornando al cambio appalto dell’Aeronautica, per un lavoratore con il contratto part time a 23 ore settimanali che si vede abbassato il contratto a 15 ore, quella decurtazione equivale a una perdita di reddito di almeno 300 euro in busta paga senza contare tutte le perdite annesse e connesse. Il Sindacato Cobas, assieme a Filcams CGIL e Fisascat CISL, continuerà a mantenere lo stato di agitazione fino a quando non toccherà con mano che il monte ore di questo appalto sarà lo stesso e identico del precedente appalto. Intanto le lavoratrici e i lavoratori non hanno ancora firmato nessun contratto di lavoro con la nuova azienda e attendono gli esiti di una riunione che si dovrebbe tenere lunedì prossimo a Bari tra la stazione appaltante e, appunto, l’azienda aggiudicataria.
Siamo fiduciosi che lunedì tutto rientrerà nel migliore dei modi e che il monte ore non sarà toccato, neanche di un solo minuto! In caso l’incontro di Bari porti un esito negativo o parzialmente negativo ci riserviamo di agire prontamente e utilizzare tutti gli strumenti sindacali a disposizione, finanche lo sciopero, per impedire all’azienda di continuare con questa sua impostazione. E di conseguenza, nel caso fosse necessario, chiederemo alla Prefettura di Brindisi, quale Organo di Governo sul territorio, di intervenire per ricomporre il tutto al fine di ristabilire il principio che le maestranze interessate non devono rimetterci nulla.
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