“Nessuno impone a questi signori di fare questo lavoro. Se si lamentano dei loro guadagni, come molti altri italiani possono andare a fare lavori per cui la richiesta è attualmente forte: se per esempio si dedicavano al servizio ristorazione come camerieri nessuno si sarebbe fatto male e nessun animale sarebbe ogni giorno sottoposto a sevizie psicologiche”. E’ un passaggio della nota diffusa dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) che si rivolge a Lino Orfei, padre di Ivan, il domatore 31enne aggredito da una tigre durante una esibizione a Surbo (Lecce). Lino Orfei, commentando le affermazioni di molte persone che sui social hanno criticato l’uso di animali nei circhi e hanno augurato la morte a suo figlio Ivan, si è domandato se “questi fossero gli animalisti” e dove fossero quando a causa della pandemia il circo Orfei è stato fermo 8 mesi in Puglia: “Nessuno di loro si è preoccupato di venire a dare da mangiare agli animali”, ha detto. Aidaa precisa di non avere “augurato la morte al domatore Ivan Orfei” ma di aver “chiesto verifiche sullo stato di salute e psicologiche delle tigri e degli altri animali che vivono in spazi angusti ed in condizioni non compatibili con la loro natura”. “Le affermazioni del signor Lino Orfei – prosegue Aidaa – sono ridicole, questo signore ci dica intanto quanti soldi ha preso dallo Stato italiano complessivamente negli anni 2020 e 2021, soldi che escono dalle tasche dei lavoratori italiani e che potrebbero essere usati in maniera molto più proficua magari finanziando i circhi minori senza animali”. “Sappiamo che le nostre parole possono scatenare polemiche – concludono gli animalisti -, ma il nostro appello è sempre lo stesso: vengano controllati gli animali e, se stressati, siano immediatamente sequestrati. Allo Stato, oltre a porre fine ai finanziamenti ai circhi con animali, chiediamo di aprire i centri dedicati alla gestione degli animali dei circhi”. Nella serata di martedì 3 gennaio, il circo Amedeo Orfei, di stanza a Surbo, è stato sottoposto a sequestro dai vigili urbani per l’assenza dell’autorizzazione per i pubblici spettacoli che viene rilasciata dall’ufficio Suap del Comune.
Oipa: “Stop fondi a chi usa animali” – “Chiediamo al ministero della Cultura di sostenere con denaro pubblico, e dunque proveniente anche dai contribuenti, i soli circhi senza animali in quanto rispettosi del nuovo articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali”. E’ la richiesta di Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, dopo l’aggressione subita da Ivan Orfei, il domatore 31enne azzannato e ferito da una tigre durante un’esibizione a Surbo (Lecce) nello stesso circo che ieri sera è stato sequestrato dalla polizia locale per assenza di autorizzazioni. “Ci chiediamo – prosegue il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto – per quanto tempo ancora la direzione generale dello Spettacolo del ministero della Cultura continuerà a versare denaro pubblico ai circhi con gli animali”. “Il circo Amedeo Orfei ha ricevuto contributi pubblici del Fondo unico per lo spettacolo. Chiediamo che queste somme – conclude Comparotto – siano stanziate per i circhi che mostrano i talenti umani e non le penose costrizioni di esseri senzienti costretti dall’uomo a dare spettacolo a forza di pesanti addestramenti e una vita di cattività dietro le sbarre, con spazi a disposizione esigui e perennemente sotto stress”.
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