Per aver difeso una ragazza a bordo di un bus, a Bari, è stato picchiato da un gruppo di dieci persone, tra i 20 e i 25 anni, che lo hanno circondato mentre era con sua madre alla quale è stato sfilato il cappello.
La notizia, diffusa sui sociali e alcuni siti giornalistici, è stata conferma all’ANSA dalla vittima dell’aggressione, Ismaele, il quale annuncia che sporgerà denuncia sperando che “con l’aiuto delle telecamere si possa risalire ai responsabili”.
L’aggressione è avvenuta nella serata di lunedì 2 gennaio, verso le ore 22.30. Ismaele era sul bus , che porta al quartiere San Paolo. “A bordo – racconta – c’era una ragazza che aveva acceso una sigaretta e che è stata schiaffeggiata da un altro ragazzo. Io sono intervenuto per difenderla e la persona che l’aveva schiaffeggiata mi ha detto di farmi da parte perché avrebbe chiamato i suoi amici”.
“Così è stato – continua Ismaele -. Alla fermata successiva, in via Crispi, mi hanno accerchiato e colpito con calci, schiaffi e pugni: mi hanno rotto un dente e ora ho un trauma cranico e contusioni al volto. Ero con mia madre che è stata spinta, poi le hanno sfilato il cappello”.
Poche ore prima, Ismaele aveva pubblicato un video sui social per cercare amici con cui uscire – come aveva raccontato La Repubblica -, perché essendo solo esce sempre con sua madre. “Dal lockdown – spiega Ismaele, ho perso molti contatti, ora ho la depressione. Mia madre non può uscire sempre con me perché ho un fratello autistico che ha bisogno che stia con lui. Dopo l’appello, però, vecchi amici e altre persone che non conoscevo mi stanno contattando”.
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