BARI – Cozze, ostriche e frutta di mare di ogni ordine e grado; focacce, panzerotti, crudo e mozzarelle, sottoli, verdure in pastella, come entrée e antipasti. Lasagne, ragout, cannelloni, “perché i giorni di festa si mangia rosso”; e poi ancora, carne in brodo, alla brace, spigole, orate e seppie ripiene, come seconda portata. In ultimo crudité per digerire e una selezione di Panettoni, pandori, cartellate e dolci di mandorle. Il tutto innaffiato da rossi, bianchi, rosé fermi o in bolla. Senza dimenticare amari, limoncelli, grappe e liquori handmade, magari serviti freddi, che è meglio. È stato questo, in linea di massima, il menu classico delle festività natalizie del barese. Sicuramente avremo dimenticato qualcosa come la frutta secca, ma in media sulle tavole degli autoctoni questi elementi non sono mancati tra Natale e Capodanno. E allora, per smaltire tutto questo po’ po’ di roba, cosa c’è di meglio di una bella corsetta sul lungomare di Bari?
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