“Al termine del consiglio di fabbrica di Acciaierie d’Italia indetto da Usb, Fiom e Uilm i vigilantes dell’ex Ilva sono intervenuti duramente contro i rappresentanti sindacali e i lavoratori che stavano per dare vita a un presidio sulla statale Appia”. Lo riferisce l’Usb nazionale riferendosi ai disordini avvenuti nella mattinata di venerdì 23 dicembre a margine del consiglio di fabbrica convocato dai tre sindacati per fare il punto sulla vertenza.
Francesco Rizzo, coordinatore di Usb Taranto e membro dell’Esecutivo confederale Usb, è “rimasto coinvolto nel parapiglia – spiega lo stesso sindacato – ed è caduto a terra, riportando sospette lesioni alle costole. Rizzo è stato poi colto da un malore, che ne ha reso necessario il ricovero in ospedale, dove attualmente si trova in osservazione”.
L’Unione sindacale di base “esprime vicinanza e solidarietà a Rizzo, e denuncia per l’ennesima volta l’atteggiamento arrogante e violento di ArcelorMittal, la multinazionale indiana che mantiene di fatto il controllo dell’impianto di Taranto nonostante l’apporto cospicuo di fondi pubblici per la creazione di Acciaierie d’Italia”.
L’Usb “biasima con forza – si aggiunge – l’intenzione del governo Meloni di prolungare ancora l’agonia di un impianto e di un’intera città con la concessione di un prestito ponte di 700 milioni ad ArcelorMittal, e richiama Palazzo Chigi e il ministro Urso sia al dovere di difendere i lavoratori e il patrimonio industriale italiani sottraendoli alla rapacità dei predatori senza frontiere, che alla necessità di tutelare il territorio”.
L’organizzazione sindacale chiama “alla mobilitazione i lavoratori e i cittadini” precisando che “annuncerà a breve le iniziative che ci liberino una volta per tutte di ArcelorMittal e dell’ad Lucia Morselli”.
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