Durante le numerose attività di contrasto alla pesca di frodo e alla vendita illecita di prodotto ittico derivante dalla pesca sportiva nella Provincia di Lecce, i militari della Gurdia Costiera hanno deferito un 57enne pescatore sportivo di Gallipoli, responsabile della pesca di 42 kg di oloturie all’interno dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.
Trattandosi di un illecito penale, l’Autorità Giudiziaria ha autorizzato il sequestro e il contestuale rigetto in mare dei preziosi “spazzini del mare”.
Chiamate volgarmente “cetrioli di mare”, le oloturie sono essenziali per la salvaguardia della biodiversità, dato che il loro ruolo è quello di pulire i fondali nutrendosi delle particelle organiche del fango. Per questo, dal 2018 ne è vietata la pesca. Essendo considerate una prelibatezza, le oloturie sono ricercate soprattutto nei mercati extra- europei, nonostante la sua assunzione come alimento possa essere addirittura nociva per l’organismo umano. Il loro valore oscilla sui cento euro al chilo, ma le qualità più pregiate sono vendute anche a tremila euro al chilo, principalmente in Cina.
Il tempestivo intervento dei militari ha evitato un illecito giro d’affari: la vendita avrebbe comportato un profitto illegale sino a 120.000 euro. Evitato anche un danno all’ecosistema marino dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.
Intervento che segue di poche ore il sequestro di oltre 200kg di prodotto ittico privo di tracciabilità: l’etichetta rappresenta “la carta d’identità” di un prodotto ed è lo strumento essenziale per informare e tutelare il consumatore che dev’essere consapevole durante l’acquisto. La Guardia Costiera raccomanda ai consumatori di prestare massima attenzione in modo da non effettuare incautamente acquisti di prodotto ittico di dubbia provenienza o venduto in violazione delle fondamentali norme igienico-sanitarie.
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