“Non era difficile prevedere i rialzi dei tassi di interesse e l’aumento del costo del debito oneroso. Aumenti che si scaricano sulle stesse famiglie già penalizzate dalla riduzione del valore dei salari a causa dell’inflazione a due cifre. Il governo di destra Meloni, anziché aprire una grande discussione su come affrontare anche in questa scarna e scarsa legge di bilancio forme di sostegno alle famiglie per l’aumento incontrollato dei mutui, finge di non sapere o, quel che è peggio, si limita a una discussione da spettatori esterni a Bruxelles, come se non avessero responsabilità di governo”. Così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, a margine delle celebrazioni dei 30 di attività del polo farmaceutico Merck a Modugno (Bari).
“I rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno superato quelli degli equivalenti greci su tutte le scadenze. Per un mutuo variabile medio la rata è salita di 180 euro dallo scorso luglio. La Federal Reserve (e lo avevamo preannunciato in Aula in occasione del dibattito sulla fiducia al governo), ha aumentato ancora il costo del denaro americano collocandolo nella forchetta al 4,25- 4.5% e annunciando ulteriori incrementi nei prossimi mesi. È evidente che le famiglie vanno guidate sia sulla necessità di bloccare i tassi portandoli in alcuni casi da variabile a fisso ma vanno soprattutto aiutate economicamente con ristori. Altrimenti ci saranno, molto presto, problemi sociali molto seri”, conclude Boccia.
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