Dopo i cinque suicidi nelle carceri pugliesi nel 2022, è tornato a riunirsi il tavolo tecnico sul tema della salute all’interno delle strutture detentive pugliesi, insediato per la prima volta nel febbraio scorso, voluto dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, d’intesa con l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, e il garante regionale dei diritti delle persone private della libertà, Piero Rossi.
Sono intervenuti il provveditore regionale della Puglia e della Basilicata, i direttori generali delle Asl e degli istituti penitenziari, i presidenti dei Tribunali di Sorveglianza pugliesi, l’associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale “Antigone”.
Nel corso dell’incontro, durato oltre quattro ore, sono state affrontati alcuni problemi: dalla carenza di personale medico e infermieristico, a partire da quello psichiatrico, alla mancanza di reparti protetti all’interno degli ospedali; alla condizione infrastrutturale generale degli Istituti penitenziari che deve fare i conti con un numero di detenuti sempre superiore alla capacità di accoglienza; alla necessità di intervenire sulla diagnostica a distanza.
L’assessore Palese ha annunciato alcuni provvedimenti, come la recente delibera dell’Asl Bari riguardante i lavori di ristrutturazione del reparto di medicina protetta all’interno dell’ospedale San Paolo; un progetto di fattibilità in corso per infrastrutturare gli istituti penitenziari in modo da consentire prestazioni a distanza: dall’elettrocardiogramma alle analisi, alle ecografie, alle radiografie; la realizzazione una nuova Rems.
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