Domenica 20 novembre in piazza Umberto I a partire dalle 16:30 per commemorare le vittime di transfobia e rivendicare i diritti delle persone trans. Lo scrive, in una nota, il Gruppo Translucent Mixed, che spiega. Solo nell’ultimo anno sono stati rilevati 327 omicidi commessi verso persone trans*, e il numero reale è verosimilmente molto più alto. L’Italia è sempre tristemente in cima a questa classifica. Senza contare i suicidi causati invece dal pregiudizio transfobico, 3 registrati in Italia solo nell’ultimo anno.
Il gruppo trans dell’associazione Mixed LGBTQIA+ prende parola e organizza una manifestazione in occasione della TDOR – Transgender day of remembrance, una ricorrenza nata in ambito statunitense alla fine degli anni Novanta. Ma da allora il numero di persone trans uccise, abusate, licenziate, insultate e raccontate male dalla stampa e dai media è tutt’altro che diminuito.
In particolare, a Bari sono stati registrati diversi episodi di violenza nei confronti delle persone trans, da ultimo quello risalente allo scorso 31 ottobre quando un ragazzo transgender stava tornando a casa dopo una festa ed è stato insultato e inseguito da un branco di ignoti nel pieno centro della città.
Quando i giornali, pochi giorni prima, davano notizia dell’arresto di chi quattro anni fa, proprio a Bari, ha ucciso una ragazza trans il cui nome era Ambra, hanno definito la ragazza “un travestito” e parlato di lei al maschile, infangandone la memoria e cancellandone l’identità di genere, colpevolizzandola per il suo lavoro da sex worker (scelta legittima ma spesso obbligata dalla discriminazione nel mondo del lavoro e dalla materialità dei bisogni, anche legati al percorso di transizione, lungo e costoso).
«Ci teniamo ad innescare una riflessione collettiva, attraverso una vera e propria messa in scena: un funerale politico per guadagnare visibilità. Moltə di noi vivono nell’ombra, ai margini di una società che feticizza i nostri corpi. Il sentimento di vergogna a cui ci inducono cede il posto alla rabbia, quando leggiamo i giornali e ci riconosciamo in quelle storie puntualmente tragiche. Non basta fare spallucce di fronte all’ennesima morte: occorre prendere posizione».
Per il funerale politico, alcuni fiorai della zona hanno deciso spontaneamente di regalare dei fasci di fiori allə attivistə dimostrando grande vicinanza e solidarietà alla causa. “Quando abbiamo spiegato loro di che si trattava, hanno risposto che sarebbe stato impossibile restare indifferenti alle nostre istanze”.
Contro l’indifferenza e contro un sistema che parla spesso di persone trans ma quasi sempre senza di loro – fanno sapere – le persone trans saranno le uniche legittimate a prendere parola in quella circostanza. Per spezzare un circolo vizioso fatto di stereotipi e intraprendere la via verso l’autorappresentazione. “Riuscirete a stare al nostro fianco e a passare il microfono, per una volta?”, chiude la nota.
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