Cumuli di rifiuti d’ogni genere dal centro della città fino alla periferia hanno invaso il Comune di Foggia. Non è difficile trovare enormi discariche abusive addirittura in prossimità delle abitazioni o alle “spalle” dei cassonetti in uno status di sciatteria amministrativa e gestionale della raccolta senza precedenti.
Un “emergenza quotidiana” che rischia di scatenare anche un emergenza sanitaria in quanto i rifiuti sono maleodoranti, perdono liquidi o subiscono incendi e come conseguenza possono causare infezioni o incrementare la popolazione di ratti, scarafaggi etc. per questo motivo il WWF Foggia auspica un celere intervento di rimozione da parte dell’esercito e l’intervento della magistratura per cercare le responsabilità dell’assenza di un servizio costato molti milioni di euro.
Oltre il danno la beffa – aggiunge Maurizio Marrese Presidente del WWF Foggia – con i cassonetti stracolmi di rifiuti “salta ogni regola” ed ogni comportamento virtuoso, compromettendo tutto quello che faticosamente è stato fatto per abituare i cittadini ad attuare tale raccolta differenziata creando una specie di “effetto a catena” che non fa che peggiorare la situazione del capoluogo.
Facciamo notare inoltre, che non si tratta di un evento occasionale ma di una situazione emergenziale che dura probabilmente da anni; un servizio mai stato realmente funzionale nonostante i grandi investimenti economici e le tasse pagate dai cittadini foggiani per godere non solo di una città pulita e vivibile ma che dovrebbe puntare a livelli elevati di recupero del rifiuto con la raccolta differenziata. Basti pensare all’enorme difficoltà dei cittadini nello smaltimento dei rifiuti ingombranti ogni volta che hanno cercato di contattare AMIU.
Cogliamo l’occasione per sollevare l’esigenza della realizzazione di un piano, serio e al passo con i tempi, per lo smaltimento dei rifiuti che ponga al primo posto la prevenzione e la riduzione dei rifiuti e solo in subordine il riciclo e le altre forme di smaltimento e raccolta controllata; il mondo punta all’economia circolare e verso l’eliminazione del concetto di “rifiuto” sostituendolo con la parola “riutilizzo” dando nuova vita alla materia.
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