FRANCAVILLA FONTANA – Ha risposto alle domande dei giornalisti l’avvocato Domenico Attanasi, legale della famiglia Stasi con cui abbiamo ricostruito le ore precedenti all’omicidio di Paolo, il 19enne ucciso mercoledì pomeriggio in via Occhi Bianchi, a Francavilla Fontana. Intanto, arriva la risposta dello Stato: il prefetto Carolina Bellantoni convoca vertice sulla sicurezza in programma il prossimo venerdì a Castello Imperiali.
Omicidio in via Occhi Bianchi: l’ultimo giorno di Paolo
Per Paolo, quella giornata era stata una giornata come tante altre. Passata in casa, con mamma e papà, fino a quando, intorno alle 18 di mercoledì, quella misteriosa visita non ha cambiato per sempre il corso della storia.
Incaricato di tutelare e difendere la famiglia Stasi, l’avvocato Domenico Attanasi espone il racconto di un giorno come tutti gli altri, un giorno diverso. Il giorno in cui Paolo Stasi è stato ucciso con due colpi di pistola, si pensa ad un calibro 22 a tamburo, da un ignoto killer che, sparando dalla strada, ha ucciso il 19enne che si trovava sulle scale.
“Paolo – dice il legale – ha trascorso quel giorno in casa”. Per poi, scendere le scale e aprire la porta al killer.
Omicidio Paolo Stasi: vertice a Castello Imperiali
E allora, mentre lo Stato corre ai ripari convocando, per ordine del Prefetto Carolina Bellantoni, un vertice provinciale sulla sicurezza pubblica in programma a Castello Imperiali per venerdì prossimo, restano aperti gli interrogativi, i dubbi. In primis, quelli legati all’orario e alle presunte modalità dell’omicidio. Un’ora di punta per via Di Vagno, arteria trafficata del centro abitato e strada obbligata per raggiungere via Occhi Bianchi. Perché agire in maniera così spudorata? Perché colpire in maniera talmente violenta? L’autopsia, incarico conferito dalla Procura di Brindisi, pm Giuseppe De Nozza, al professore Raffaele Giorgetti, è in programma per la fine della prossima settimana. Un lasso di tempo piuttosto lungo, forse necessario per acquisire altri dati, verificare altre circostanze, dare un senso ad una storia, trascorse più di 48 ore dalla tragedia, ancora tutta da ricostruire. Proprio come quel mercoledì, come quella giornata diversa da tutte la altre. La giornata più brutta di tutte.
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