Massimo Cassano decade dal ruolo di direttore generale dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro della Puglia (Arpal). E’ stata pubblicata sul bollettino ufficiale la legge approvata dal Consiglio regionale il 19 ottobre scorso che prevede il cambio dell’assetto societario. La proposta di legge era stata firmata dai consiglieri regionali Amati, Tutolo, Mazzarano e Mennea.
L’agenzia ora sarà guidata da un Consiglio di amministrazione composto da un presidente e due componenti, da un direttore e da un revisore unico. Così come per il direttore e il Cda, anche il revisore unico sarà nominato dalla Giunta regionale che ne stabilirà il compenso e sarà scelto tra gli iscritti nel registro dei revisori legali. I compensi in totale non potranno superare l’attuale stipendio del direttore generale, quindi a livello economico non ci saranno costi maggiori per la Regione.
Con un emendamento a firma Amati è stato stabilito che con l’entrata in vigore di questa legge decade automaticamente il direttore generale e, nel periodo transitorio tra la decadenza e la nomina del Consiglio d’amministrazione, le relative funzioni saranno svolte dal direttore del dipartimento regionale delle Politiche del lavoro, nei limiti della gestione ordinaria e senza ulteriore compenso.
Sul ruolo di dg di Cassano erano divampate le polemiche durante l’ultima campagna elettorale per via della decisione di Cassano di candidarsi con Azione di Calenda.
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