Non si placano le polemiche scoppiate dopo Brindisi-Afragolese, vinta dai padroni di casa con un gol di Zampa al 90’. Il botta e risposta tra le due società è cominciato subito dopo il match, ma Raffaele Niutta, presidente dell’Afragolese, ha rincarato la dose durante la trasmissione Ogni Lunedì, in onda su Radio Stereo 5 TV, attaccando duramente il Brindisi e Daniele Arigliano, numero 1 biancazzurro.
‘ATTEGGIAMENTI MAFIOSI’ – “Per la prima volta nella mia vita, ho rischiato il peggio per una partita di calcio. Prima dell’inizio, Bassolino mi ha preannunciato che il vicepresidente del Brindisi istigava i nostri con atteggiamenti di tipo mafioso. Poi, quando un nostro dirigente ha mostrato il tesserino della Polizia hanno fatto i cani di pecora”.
‘IL BRINDISI FA SCHIFO’ – “Restando sul calcio giocato, devo dire che la loro squadra fa schifo: non gioca a calcio, ma a calci. E smettetela di dire che può vincere il campionato: io avevo 200mila euro in panchina, guardate i nostri calciatori e i loro. Non sono neppure dei professionisti, ma gente che gioca a calcio aizzata dai loro dirigenti. Il Brindisi fa schifo come squadra, non vincerà mai, non è forte come noi e dovrebbe essere radiato per il comportamento dei dirigenti: presidente, vicepresidente e altri sei, sette di loro. Ci hanno minacciato di morte, non è stato fatto nulla per ricevere tutto questo. Al termine della partita hanno minacciato con parole forti del tipo ‘Qua comandiamo noi, vi tagliamo la testa’. Era un vero e proprio linciaggio”.
’PASSO INDIETRO SE LA LEGA…’ – “Siamo stati aggrediti per non aver fatto nulla. Se non avrò soddisfazione dalla Lega, farò un passo indietro. Questi signori devono avere il DASPO. Hanno detto che io ho apostrofato il presidente del Brindisi, quando fino a ieri non sapevo manco chi fosse. Forse erano nervosi per i fatti accaduti a Nocera. In passato, quando ho sbagliato ho sempre ammesso le mie responsabilità, ma questa volta sono stato oggetto di aggressione”.
‘ARIGLIANO PUÒ FARE SOLO MOZZARELLE’ – “Il presidente del Brindisi può fare solo mozzarelle e ricotte. Per il calcio non ho intenzione di perdere la mia famiglia e i miei figli. Uno va a vedere la propria squadra e rischia di non tornare a casa e chi sbaglia sono gli addetti ai lavori. Se avessi reagito sarebbe successo il parapiglia”.
‘IL FANUZZI È UN CESSO’ – “E poi, come si fa a giocare su quel campo? Non è un campo, ma un cesso. Il campo del Brindisi non ha motivo di esistere, ho i dubbi che possano ambire alla vittoria finale. Giovedì ho appuntamento con il mio avvocato penalista: se a Brindisi succede sempre questo. sarò io a fare cambiare Brindisi…”.
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