BELLA- Nel 50° anniversario della scomparsa, a Bella, nella mattinata di giovedì 20 ottobre, si è tenuta una commemorazione religiosa in onore del maresciallo maggiore Alberico Giuseppe Galli, indimenticato comandante della locale stazione carabinieri nei difficili anni del secondo dopoguerra, mentre in serata è stato organizzato un incontro con la cittadinanza finalizzato a fornire i “consigli dell’Arma” al fine di prevenire il fenomeno delle cosiddette truffe agli anziani.
Nella Chiesa “Santa Maria delle Grazie”, alle 11, il parroco don Ovidio Durante, ha officiato la Santa Messa in suffragio del maresciallo della Benemerita, alla cui memoria la comunità bellese, nonostante i tanti lustri trascorsi, è ancora legata per quanto fatto durante e dopo il servizio. Il maresciallo Galli, infatti, ha comandato la stazione carabinieri di Bella dal 30.12.1945 al 05.10.1951 e, anche dopo il suo congedo, nonostante fosse originario di Coccaglio (BS), preferì rimanere nel comune di Bella dove organizzò e diresse per anni la sezione Coltivatori Diretti del luogo, contribuendo a migliorare notevolmente le condizioni economiche e sociali di quella parte di popolazione, ponendosi così ancora una volta a disposizione della comunità e dei più bisognosi.
Morì a Bella il 20 ottobre 1972 e fu sepolto nel cimitero del luogo dove tuttora riposa. Proprio per la sua dedizione alla popolazione bellese, l’amministrazione comunale, gli aveva già intitolato la piazzetta antistante la caserma dei carabinieri, denominata appunto Largo “Maresciallo Galli”. L’evento venne solennemente celebrato nel corso di una cerimonia, tenutasi nel luglio del 2002, con l’apposizione di una targa marmorea in suo ricordo, sulla quale si legge “Seppe conciliare il rispetto della legge con l’amore per il prossimo. Garantì ordine e sicurezza. Offrì amicizia. Conquistò la fiducia dei più deboli. Onesto. Morì povero”.
Alla celebrazione, a cui hanno partecipato diversi concittadini, il sindaco di Bella, Leonardo Sabato, insieme a diversi esponenti dell’amministrazione comunale, promotrice dell’iniziativa, l’Arma ha omaggiato la memoria del compianto commilitone con la presenza una rappresentanza di militari e del comandante della compagnia carabinieri di Melfi, capitano Carmine Manzi, il quale, con le sue parole, ha ringraziato la cittadinanza per il tributo che, a così tanti anni di distanza, ha voluto rendere al militare evidenziando come il Maresciallo Galli avesse certamente incarnato al meglio gli ideali propri di ogni carabiniere che, oltre ad essere al servizio della comunità per la quale opera, ne è e si sente pienamente parte integrante della stessa.
A seguire, nella serata, presso l’oratorio parrocchiale, si è tenuto un incontro con la cittadinanza, finalizzato a fornire informazioni e consigli relativi agli artifici e raggiri più comunemente utilizzati dai truffatori, soprattutto a danno delle persone anziane, per prevenire tale tipologia di reati.
L’Ufficiale, accompagnato dal maresciallo ordinario Andrea De Paduanis, comandante della stazione di Bella, alla presenza del sindaco e del parroco, si è rivolto ai presenti indicando le più comuni modalità con le quali vengono perpetrate tali truffe, come le telefonate di presunti avvocati, carabinieri o appartenenti alle forze di polizia, nel corso delle quali vengono rappresentati alle ignare vittime incidenti stradali od eventi insoliti, occorsi a propri familiari, per fronteggiare i quali vengono richieste somme di denaro, poi, prontamente prelevate da compici che, subito dopo, giungono presso la loro abitazione.
Tra i consigli forniti: “non aprire a sconosciuti; non tenere in casa molto denaro contante; non farsi distrarre in strada da persone che non si conoscono; tenere rapporti di buon vicinato; non fare confidenze al telefono; non fidarsi di semplici tesserini che vengono frettolosamente mostrati da presunti operatori delle forze di polizia o tecnici di società distributrici di servizi e, in generale, ogni qualvolta ci si trova di fronte ad una situazione anomala, contattare immediatamente il numero unico di emergenza “112” o recarsi personalmente presso il comando stazione carabinieri del proprio territorio.
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