LECCE- Avrebbero assunto e pagato contributi per 159 falsi braccianti che avrebbero ottenuto profitti per un milione di euro: per questo motivo il rappresentante legale/prestanome, l’imprenditore di fatto e il socio fondatore di una società cooperativa agricola con sede in Copertino sono stati messi ai domiciliari con l’accusa di concorso in truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica. Nonché notificati gli atti a cinque indagati: dottore commercialista, consulente del lavoro, titolare di una associazione Onlus e due proprietari che hanno dato la conduzione in comodato gratuito i propri terreni alla cooperativa agricola.
Nella mattinata del 19 ottobre, in Monteroni di Lecce e Copertino, personale del nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro di Lecce, supportati dalla locale Arma territoriale, ha dato esecuzione a misure coercitive personali con l’applicazione della misura degli arresti domiciliari, emesse della sezione dei giudici per le indagini preliminari presso il Tribunale del capoluogo salentino, a carico di 3 soggetti di nazionalità italiana, quali il rappresentate legale/prestanome, l’imprenditore di fatto e il socio fondatore di una società cooperativa agricola con sede in Copertino, tutti ritenuti responsabili di “concorso in truffa ai danni dello Stato” e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”(art. 81, 110, 640 2° co. n.1, 61 n.7 e 9, e art. 81, 110, 483, 61 n. 2 e n. 9 c.p.) e la notifica, unitamente ad altri 5 indagati, dell’informazione sul diritto di difesa, ai sensi dell’art. 369 bis c.p.p. (trattasi di un dottore commercialista, un consulente del lavoro, un titolare di una associazione Onlus e due proprietari che hanno dato la conduzione in comodato gratuito i propri terreni alla cooperativa agricola).
L’inizio dell’attività d’indagine: fittizi rapporti di lavoro di 22 extracomunitari riscontrati nel 2020
L’attività iniziata nel luglio del 2020, con la direzione della procura della Repubblica presso il tribunale di Lecce, nella persona del sostituto procuratore Donatina Buffelli – condotta con attività ispettive, servizi di ocp, sopralluoghi, perquisizioni e sequestri, escussioni a sit e verifiche fiscali – ha consentito di raccogliere addebiti che riguarderebbero fittizi rapporti di lavoro dichiarati all’istituto previdenziale al solo fine di beneficiare delle indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 ecc.) a vantaggio di presunti lavoratori agricoli, nonché al fine di regolarizzare la posizione di emersione di 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.
La complessa attività di polizia giudiziaria ha, inoltre, consentito di richiedere l’emissione di 159 decreti penali di condanna per i reati p. e p. dagli artt. 110 e 640 bis del cp nei confronti di braccianti agricoli ritenuti falsi, i quali hanno conseguito per il periodo preso in esame (2017/2020) ingiusti profitti, per complessivi un milione di euro.
Il presunto sodalizio criminoso aveva generato una “società cooperativa agricola” con la sistematica denuncia di assunzione al centro territoriale per l’Impiego e la consequenziale trasmissione trimestrale dei DM/AG all’Inps di numerosa manodopera agricola. Nel merito, dal febbraio 2017 al mese di dicembre 2020 sono state denunciate ben 37432 giornate agricole che si assumono fittizie. In totale i soggetti interessati sono 259 di cui 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno.
potrebbe interessarti anche
Brindisi, incendio rifiuti: Ordinanza del Sindaco: ‘Tenete chiuse le finestre’
Sequestro per 1,5 milioni di euro, nel mirino due fratelli di Andria
Paura a Brindisi: in fiamme azienda di smaltimento rifiuti
Bari, ospedale covid in Fiera: Lerario e Mercurio rinviati a giudizio
Operazione antidroga a Vieste: sette arresti
Taranto, schiaffeggia collega infermiere al SS. Annunziata: «Mi scuso»