Roma-Adolfo Urso ministro della Difesa, Raffaele Fitto agli Affari europei, Guido Crosetto allo Sviluppo economico, Marina Elvira Calderone al Lavoro, Gilberto Pichetto Fratin alla Transizione ecologica; Carlo Nordio alla Giustizia, l’ex Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ministro per il Mezzogiorno, l’ex presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati alle Riforma istituzionali, Roberto Calderoli alle Autonomie, Alessandro Cattaneo alle Pubbliche amministrazioni e Anna Maria Bernini all’Università. Sono questi i nomi sui quali si sarebbe siglato il Patto della Scrofa tra Meloni e Berlusconi. Un accordo di massima sui ministri di Forza Italia sarebbe stato raggiunto ma sugli azzurri papabili, resta l’ordine del silenzio e non è chiaro se il leader forzista abbia ottenuto l’ok a quattro o cinque dicasteri. Parrebbe addirittura cinque: uno in più della Lega, che ha ricevuto la presidenza della Camera e il superministero dell’Economia. Rimasta fuori dal Consiglio dei ministri Licia Ronzulli. Secondo i boatos però, sarebbero dentro Antonio Tajani (sempre in pole per la Farnesina), Elisabetta Alberti Casellati (in corsa non più come Guardasigilli), Gilberto Pichetto Fratin: per lui si parla di un posto di ministro, molto probabilmente alla Transizione ecologica. Come risarcimento per l’esclusione dal futuro esecutivo Ronzulli, raccontano, dovrebbe diventare capogruppo al Senato, al posto della uscente Bernini, mentre il fedelissimo di Tajani, Paolo Barelli, potrebbe essere riconfermato come presidente dei deputati.
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