SAN VITO DEI NORMANNI- Transizione ecologica e alimentazione: le abitudini stanno cambiando? Sì, perché l’insieme dei processi che rende più sostenibile la presenza umana sul pianeta passa anche dalla cucina. E lo ha dimostrato lo chef Giovanni Ingletti allietando i palati degli ospiti del ristorante sociale Xfood di San Vito dei Normanni preparando una cena a impatto zero.
Cosa significa? Che non è necessario percorrere chilometri in auto o farli percorrere a un camion per andare ad acquistare i prodotti che si portano in tavola. Basta andare dal fruttivendolo vicino casa, dal contadino che si conosce e creare anche economia circolare locale.
Ed è proprio quella andata in scena nella cucina dell’Xfood che, alzato il sipario, ha servito pietanze, dall’antipasto al dolce, con le materie prime di Torre Guaceto e con le prelibatezze che la terra e il mare offrono in questo mese. Perché, come ha detto Rocky Malatesta, presidente del consorzio, “dei piatti dobbiamo raccontare lo storytelling e di questi presentati stasera, lo storytelling sono i pescatori”.
Chef Ingletti ha “pensato il menu partendo da una piccola polpetta di pane con conserva di pomodoro, poi utilizzato la salpa, un pesce bianco poco utilizzato dai ristoranti e nelle case, della riserva di Torre Guaceto abbinato a zucca e finocchietto. Poi la minestra di farro biologico locale e cefalo di Torre Guaceto con cicoriella e infine una battuta di seppia avvolta in una rete di maiale e con nero e salsa di accompagnamento con canestrato. E per finire abbiamo recuperato il pane raffermo nel tortino al cioccolato accompagnandolo con latte di mandorla e dei cachi.”
Un menu dunque, a impatto zero, perché Vito Valente ha “voluto sensibilizzare i presenti sull’opportunità e buona prassi che possiamo fare degli ottimi piatti anche con prodotti di scarto o di recupero che a casa magari non utilizziamo per fare le polpette o un tortino. L’obiettivo della cena è di lanciare un messaggio di grande attualità, pensando a un menu che utilizzasse le materie del territorio.”
Massimo Longo, presidente regionale slow food Puglia, ha parlato di “consumo sostenibile perché la transizione ecologica è circoscritta alla cucina. Se riusciamo a consumare il locale facciamo in modo che non emettiamo co2: le merci non viaggiano e non inquiniamo e di conseguenza abbiamo un’aria migliore. Ognuno di noi può dare il minimo contributo perché ognuno di noi è parte integrante di questo progetto per arginare il disastro ambientale.”
Ed è importante, che nei processi che rendono più sostenibile la vita umana sul pianeta, siano coinvolti i più giovani, crescendoli fin da piccoli all’educazione ambientale come insiste nel fare Gianfranco Ciola, direttore del Gal pugliese che “a oggi ho incontrato e coinvolto ben 1500 bambini delle elementari che hanno fatto esperienza nei parchi e negli ecosistemi, coniugando le visite con la degustazione di merende preparate da Xfood con pesce e specie poco conosciute.”
Alla serata a impatto zero, tra gli altri, ha partecipato Silvana Errico, sindaco di San Vito dei Normanni, che riconoscendo la buona prassi e la speciale storia del ristorante sociale ha aggiunto “Grazie allo chef che sta rendendo ogni cosa ricchezza. Non c’è rifiuto, ma c’è risorsa e questa sera abbiamo potuto appurare come qualcosa che per molti è rifiuto, diventa risorsa bellissima e buonissima. Il progetto, in questo percorso di lotta allo spreco, deve uscire fuori dalle stanze e venire nelle mense delle nostre scuole per incontrare i bambini e insegnare a mangiare i nostri prodotti a impatto zero.”
Un piccolo contributo alla sostenibilità del pianeta quella della cena a impatto zero dell’Xfood che deve coinvolgere tutti i cittadini (locali e nazionali) in prospettiva degli obiettivi dell’Agenda 2030.
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