Quando partiva la sigla tutti sapevano che era arrivata la pausa pranzo: Angela Lansbury, l’indimenticabile Signora in giallo è venuta a mancare all’età di 96 anni nella propria casa a Los Angeles alle prime luci del 12 ottobre. L’attrice inglese avrebbe compiuto 97 anni cinque giorni dopo e a dare la triste notizia sono stati i figli attraverso un comunicato.
Nella sua carriera Angela Lansbury ha vinto cinque Tony Award per le performance da protagonista sui palcoscenici di New York, da Mame nel 1966 a Blithe Spirit nel 2009, interpretato quando aveva 83 anni, a testimonianza anche della sua straordinaria resistenza.
Nata a Londra il 16 ottobre del 1925, era figlia dell’attrice irlandese Moyna MacGill e di Edgar Lansbury, un commerciante di legname e politico, figlio di un leader del Partito Laburista, George Lansbury. A 14 anni, allo scoppio della guerra, Angela Lansbury lasciò l’Inghilterra per gli Stati Uniti.
I primi passi e il debutto a Hollywood
Aveva solo 18 anni quando, dopo aver ottenuto un diploma alla Feagin School of Dramatic Art di New York, ottenne il suo primo ruolo cinematografico, la temibile domestica che tormenta Ingrid Bergman nel thriller Angoscia diretto da George Cukor nel 1944, un debutto precoce che la portò a un contratto con la Mgm e a una nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. Ricevette una seconda nomination nel 1946, per la sua performance in Il ritratto di Dorian Gray diretta da Albert Lewin.
Negli anni la Mgm la sceglierà regolarmente per i ruoli di donna anziana o cattiva. Degli 11 film cui ha partecipato dopo Dorian Gray, forse il suo ruolo più notevole è stato in Lo stato dell’Unione diretto nel 1948 da Frank Capra, al fianco di Katharine Hepburn e Spencer Tracy, in cui interpretava Kay Thorndyke, una cinica e spietata magnate dei giornali che cerca di far eleggere presidente il suo amante fedifrago.
Sempre ruoli da cattiva: nel 1961 sarà la madre possessiva di Elvis Presley in Blue Hawaii e l’anno successivo l’inquietante madre di Laurence Harvey in Va’ e uccidi, con la regia di John Frankenheimer, un ruolo che le valse una terza nomination agli Oscar come attrice non protagonista. Ha quindi interpretato una donna che uccide il marito in Mi dovrai uccidere!, e una madre prepotente in Come sposare una figlia di Vincente Minnelli.
Broadway
Fece il suo debutto a Broadway nel 1957 in Hotel Paradiso che ricevette buone recensioni che la convinsero a impegnarsi di più a teatro e nel 1960 interpretò una madre single alcolizzata di un’adolescente incinta in A Taste of Honey. Nel 1964 venne scelta per interpretare un sindaco corrotto nel musical di Arthur Laurents e Stephen Sondheim Anyone Can Whistle in cui, nonostante il flop di pubblico, dimostrò di poter cantare con una buona voce da soprano. Ma è con Mame, l’adattamento musicale di Jerry Herman del romanzo di Patrick Dennis Zia Mame, che la rese una vera star. Lo spettacolo aprì a New York il 24 maggio 1966 e una recensione sul Times parlò di lei, dopo anni di ruoli non centrati a Hollywood, come “un bruco felice che si trasforma in una splendida farfalla”. Fu quello il primo Tony come miglior attrice, doppiato nel 1969 per il ruolo della contessa 75enne Aurelia in Dear World.
Il successo in tv
Ma nonostante tutto il suo successo a teatro, Angela Lansbury avrebbe catturato il pubblico più numeroso della sua carriera con la tv nel 1984, quando venne scelta per il ruolo della scrittrice di gialli Jessica Fletcher nella serie Cbs Murder, She Wrote, nota in Italia con il titolo di La signora in giallo, che le è valsa 12 nomination consecutive agli Emmy ma mai una vittoria.
E sebbene non abbia mai vinto un Oscar o un Emmy, ha ricevuto un premio onorario dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences nel 2013 per aver creato “alcuni dei personaggi più memorabili del cinema” e per essere stata “una fonte di ispirazione per generazioni di attori”. Un anno dopo fu nominata dama dalla regina Elisabetta II.
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